Articoli filtrati per data: Settembre 2024

La pensione di vecchiaia è un trattamento indirizzato a tutti i lavoratori, sia dipendenti che autonomi, ed è subordinata al raggiungimento di un requisito contributivo di almeno 20 anni, congiuntamente ad un’età minima di 67 anni, requisiti confermati anche per l’anno 2024. Per i lavoratori appartenenti al sistema contributivo (primo contributo versato o accredito successivamente al 31.12.1995), l’accesso a pensione è subordinato al raggiungimento di un importo soglia pari a 1,5 l’assegno sociale Inps (importo soglia che, in base alle previsioni dell’attuale DDL Bilancio, dovrebbe abbassarsi a 1 volta l’assegno sociale).

Quali tipi di contribuzione sono considerati validi?

Per la pensione di vecchiaia, è riconosciuta qualsiasi forma di contribuzione, tra cui:

  • Obbligatoria: collegata al normale svolgimento del rapporto di lavoro o all’esercizio di attività lavorative autonome.
  • Figurativa: accreditata gratuitamente in relazione a periodi di malattia, infortunio, maternità (sia durante che al di fuori del rapporto di lavoro), servizio di leva militare, disoccupazione, ecc..
  • Da riscatto (riscatti per laurea ed altre tipologie) o da periodi di ricongiunzione.
  • Da totalizzazione gratuita di periodi di lavoro all’estero nei Paesi convenzionati con l’Italia.

È tuttavia possibile accedere alla pensione di vecchiaia con meno di 20 anni di contributi, esattamente con 15 anni, in casi speciali previsti dalla cosiddetta “Legge Amato”, che contempla tre deroghe particolari.

La domanda di pensione

Per approfondimenti e valutazioni personalizzati e, soprattutto, per la presentazione della domanda di pensione di vecchiaia, rivolgiti agli operatori del Patronato ACLI presso la sede più vicina: riceverai un’assistenza completa.

fonte: www.patronato.acli.it

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Cresce ogni giorno il numero di persone che si rivolgono ad Acli Service Vicenza srl per attivare la procedura di nomina di un amministratore di sostegno. Tra le motivazioni soprattutto la demenza senile del soggetto beneficiario, l'Alzheimer o una grave malattia.

Un nuovo servizio di affiancamento per le nomine degli amministratori di sostegno per accompagnare le famiglie in tutte le pratiche necessarie per istituire una figura di fondamentale importanza in rappresentanza degli interessi delle persone con infermità fisiche e psichiche.

L’amministratore di sostegno, nominato dal tribunale, ha infatti il compito di fornire assistenza temporanea o permanente all’anziano o al disabile, sostenendone in modo propositivo e personalizzato le più importanti pratiche della quotidianità: dal pagamento delle bollette al ritiro della pensione, dalle pratiche Isee alla gestione del conto corrente, dalla cura della persona ai trattamenti sanitari.

Questo delicato ruolo può essere ricoperto da familiari o da persone di fiducia, con Acli Service Vicenza srl che garantirà un supporto professionale nell’intero iter burocratico volto ad ottenere l’autorizzazione da parte del giudice tutelare.

Acli Service Vicenza srl  fornirà anche un parallelo servizio di rendicontazione delle entrate e delle uscite del soggetto amministrato, con un affiancamento nella redazione dei bilanci periodici da presentare al tribunale.

Per ottenere ulteriori informazioni o per fissare un appuntamento è possibile chiamare lo 0444/955002, inviare una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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I servizi di tutela sono i servizi di fornitura di energia elettrica e gas naturale con condizioni economiche (prezzo) e contrattuali definite dall'Autorità destinati ai clienti finali di piccole dimensioni (quali famiglie e microimprese) che non hanno ancora scelto un venditore nel mercato libero.

La normativa ha previsto il termine dei servizi di tutela, con un progressivo passaggio dal mercato tutelato a quello libero, che nella generalità dei casi rimarrà l'unica modalità di fornitura:

  • per i clienti domestici non vulnerabili di gas naturale (famiglie e condomini) il superamento della tutela di prezzo è  previsto da gennaio 2024;
  • per i clienti domestici non vulnerabili di energia elettrica a partire da aprile 2024;
  • per le microimprese di energia elettrica il servizio di maggior tutela si è concluso ad aprile 2023 (per le piccole imprese era già terminato nel 2021).

I clienti vulnerabili potranno continuare ad essere invece serviti a condizioni contrattuali ed economiche definite e aggiornate dall'Autorità.

Sono considerati clienti vulnerabili di energia elettrica i clienti domestici che, alternativamente:

  • si trovano in condizioni economicamente svantaggiate (ad esempio percettori di bonus)
  • versano in gravi condizioni di salute tali da richiedere l'utilizzo di apparecchiature medico-terapeutiche alimentate dall'energia elettrica (oppure presso i quali sono presenti persone in tali condizioni)
  • sono soggetti con disabilità ai sensi dell'articolo 3 legge 104/92
  • hanno un'utenza in una struttura abitativa di emergenza a seguito di eventi calamitosi
  • hanno un'utenza in un'isola minore non interconnessa
  • hanno un'età superiore ai 75 anni

Per quanto riguarda la luce:

-        Se il cliente finale non sottoscrive un'offerta di mercato libero, a partire da aprile 2024, la fornitura passerà automaticamente, senza alcuna interruzione, al Servizio a Tutele Graduali (STG); in tale Servizio le condizioni contrattuali ed economiche saranno definite da ARERA anche sulla base degli esiti di procedure concorsuali.

-        Le condizioni contrattuali  del Servizio a Tutele Graduali corrispondono a quelle delle offerte a Prezzo Libero A Condizioni Equiparate di Tutela (offerte PLACET)

 

Per quanto riguarda il gas:

 

Per i clienti domestici di gas naturale (famiglie e condomini) il superamento della tutela di prezzo è previsto da gennaio 2024.

Se il cliente finale non sottoscrive le nuove condizioni di fornitura proposte dal venditore, né un diverso contratto di mercato libero con lo stesso o con altro venditore, a partire da gennaio 2024 il venditore continuerà a erogare il servizio a con condizioni economiche e contrattuali simili a quelle delle offerte PLACET di gas naturale a prezzo variabile. Il cliente potrà comunque in ogni momento scegliere una diversa offerta nel mercato libero.

 Sono considerati clienti vulnerabili - gas i clienti domestici che, alternativamente:

  • si trovano in condizioni economicamente svantaggiate (ad esempio percettori di bonus)
  • sono soggetti con disabilità ai sensi dell'articolo 3 legge 104/92
  • hanno un'utenza in una struttura abitativa di emergenza a seguito di eventi calamitosi
  • hanno un'età superiore ai 75 anni

Nel caso di clienti di gas naturale vulnerabili forniti nel servizio di tutela, da gennaio 2024 il venditore continuerà ad erogare la fornitura con il servizio di tutela della vulnerabilità, alle condizioni economiche  previste per il servizio di tutela gas definite dall'Autorità e con le  condizioni contrattuali dell'offerta PLACET di gas naturale (ad eccezione della modalità di ricezione della bolletta, che sarà uguale a quella già in uso da parte del cliente nell'ambito del servizio di tutela).

Per maggiori informazioni o consulenze da parte di Acli Service Vicenza srl per la sottoscrizione di contratti luce e gas a prezzi particolarmente vantaggiosi.

Per appuntamenti contatto lo 0444/955002 oppure invia una email a vicenza@acliservice.acli.it

 

 

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Lunedì, 27 Novembre 2023 13:23

Pensioni, A dicembre arrivano gli aumenti.

Via libera dell’Inps all’anticipo del conguaglio sulla rivalutazione delle pensioni nell’anno 2023. A dicembre i pensionati troveranno l’aumento dello 0,8% che colma la differenza tra l’indice ISTAT provvisoriamente applicato dal 1° gennaio 2023 (+7,3%) e quello definitivo (+8,1%). Lo rende noto lo stesso Istituto di Previdenza nel messaggio n. 4050/2023 in cui spiega che il conguaglio riguarderà circa 21 milioni di prestazioni.

Conguaglio a dicembre

L’articolo 1 del dl n. 145/2023 (il decreto legge collegato alla manovra 2024 approvato dal Cdm a metà ottobre) ha anticipato a dicembre 2023 le tradizionali operazioni di conguaglio della rivalutazione dei trattamenti pensionistici che sarebbero dovute avvenire il 1° gennaio del prossimo anno. Vale a dire la differenza tra l'indice Istat provvisorio del 7,3% riconosciuto a gennaio 2023 e il definitivo che è risultato pari all'8,1%. Quindi un aumento dello 0,8%, più arretrati per il 2023 (11 mesi).

Modalità

La rivalutazione a conguaglio del 2022 non verrà applicata in misura uguale a tutti i pensionati, ma a seconda della fascia d'importo della pensione. Hanno diritto alla perequazione per intero soltanto le pensioni non superiore a 4 volte il trattamento minimo dell'Inps; quindi la rivalutazione dello 0,8% sarà applicata per intero solo a pensioni d'importo fino a 2.101,52 euro (al 31 dicembre 2022). Quelle superiori riceveranno aumenti gradualmente più contenuti a seconda della fascia di localizzazione del trattamento pensionistico. 

L’adeguamento fa crescere anche il trattamento minimo per il 2023. Il valore definitivo sale, infatti, a 567,94€ (+8,1%) dal precedente 563,73€ (+7,3%).  

Trattamenti esclusi

Nessun conguaglio verrà riconosciuto ai titolari di prestazioni non pensionistiche: ape sociale, assegni straordinari di sostegno al reddito, isopensione, indennità mensile (erogata con la stipula del cd. contratto di espansione). Queste prestazioni, infatti, non godono per legge di alcuna rivalutazione e, pertanto, restano ferme negli importi corrisposti alla loro decorrenza.

Trattamenti assistenziali

Il conguaglio riguarderà anche tutte le prestazioni assistenziali. In particolare la pensione di inabilità civile (invalidi totali) e l’assegno mensile (invalidi parziali) sale a 316,25€ al mese e l’assegno sociale raggiunge i 507,03€ al mese. 

 

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I fattori di rischio più comuni delle malattie professionali

Le malattie professionali osteoarticolari, che interessano braccia, gambe e schiena, sono le più numerose tra le denunce registrate dall’INAIL. Queste malattie derivano da movimenti ripetuti, movimentazione manuale dei carichi, vibrazioni, posizioni costrette, ecc.

“Molte persone si chiedono quali sono le malattie professionali e cosa succeda se non vengono segnalate al medico”, questa è una domanda che ci viene posta spesso al telefono, via e-mail o allo sportello.

Ecco la risposta: La tutela della salute nell’ambito del lavoro è un diritto che va esercitato senza alcuna esitazione.

Segui le nostre indicazioni e guarda il video per scoprire quali sono le possibili cause e cosa è necessario fare se hai già una malattia professionale o pensi di averne una.

I passaggi per ottenere il riconoscimento di malattia professionale

Il primo passo è recarsi dal medico

La domanda di riconoscimento di una malattia professionale inizia sempre con un certificato medico, che puoi ottenere dal tuo medico di base, dalla Medicina del Lavoro o dal medico del Patronato Acli.

Il secondo passo è rivolgersi al Patronato Acli

Ci occupiamo di ricostruire la tua storia lavorativa con particolare attenzione ai fattori di rischio; successivamente, provvediamo all’invio della richiesta di riconoscimento della malattia professionale all’INAIL, corredata dal certificato medico e da tutta la documentazione utile.

Assistenza e tutela personalizzate

La risposta dell’INAIL viene sempre valutata da un medico-legale del Patronato Acli. In caso di mancato riconoscimento o di un’assegnazione di un grado di danno non congruo, presenteremo un’opposizione per garantirti il riconoscimento dei tuoi diritti.

Quando va fatta la richiesta di riconoscimento di malattia professionale?

Ovviamente, non appena viene diagnosticata una malattia correlata all’attività lavorativa, è sempre opportuno agire immediatamente. La mancata segnalazione potrebbe influire negativamente sulla tua prestazione lavorativa e sulla tua salute.

Tuttavia, ricorda che è possibile richiedere il riconoscimento della malattia professionale anche dopo il pensionamento o la cessazione dell’attività lavorativa a rischio. In questi casi, è importante sottolineare che, se passa troppo tempo, potrebbe risultare più complesso dimostrare l’origine lavorativa della patologia.

Contattaci

Ottenere il giusto indennizzo è un tuo diritto: il Patronato Acli è a tua disposizione. Affidati al nostro servizio di assistenza e tutela personalizzata.

 

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Lunedì, 13 Novembre 2023 08:22

Isee 2024: al via le prenotazioni

L’Isee si può richiedere in qualunque momento dell’anno, quando serve per presentare una domanda di agevolazione. Tutti gli Isee presentati in corso d'anno, anche se fatti a dicembre, scadono il 31 dicembre e chi è beneficiario di prestazioni legate al valore Isee deve presentare l'Isee 2024 in

tempi brevi per per confermare di avere i requisiti e continuare a godere del beneficio senza interruzioni.

Abbiamo già tutti i documenti che servono per l’Isee 2024: redditi e patrimonio sono riferiti al 2022 (quindi servono le CU o la dichiarazione dei redditi 2023 e valore e giacenza media dei conti correnti al 31/12/2022).

Per il 2024, sarà richiesto un pagamento per le pratiche ISEE successive alla prima, presentate nello stesso anno e per lo stesso nucleo famigliare. Se viene richiesto un ISEE e l’Inps lo emette senza osservazioni, la pratica continuerà ad essere gratuita.

Se invece la richiesta risulta “difforme” (perché ad esempio in sede di richiesta non è stato dichiarato un reddito o perché mancano i dati di un conto corrente intestato ad un componente del nucleo famigliare), la nuova pratica per integrare la prima richiesta sarà a pagamento.

Acli Service Vicenza srl consiglia di preparare con attenzione i documenti. È fondamentale ricordare che tali documenti devono essere presentati per tutti i componenti del nucleo familiare, non solo per il richiedente.

Come prenotare?

Prenota online su www.caf.acli.it

Centralino automatico

Centralino

 

 

 

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COME OGNI ANNO IL GOVERNO STABILISCE I CRITERI E GLI IMPORTI A SOSTEGNO DI INTERVENTI CON MAGGIORE IMPATTO SOCIALE

 

Gli interventi si concentrano su due aree che, pur nei limiti di un contesto economico-finanziario difficile, meritano particolari attenzioni.

Per il lavoro si punta ad agevolazioni fiscali per ridurre il cosiddetto “cuneo fiscale”, agevolando i benefici accessori (fringe benefit) che si aggiungono alla retribuzione: in questo modo i lavoratori avranno più soldi in busta paga e minori spese usando, per esempio, i buoni pasto.

Per le famiglie c’è il bonus asili nido (dal secondo figlio), il sostegno al congedo parentale con il 60% della retribuzione, in modo da permettere alle mamme e ai papà di prendersi cura dei più piccoli.

Ad incentivare il lavoro per le donne c’è una speciale agevolazione fiscale per le imprese.

Si confermano gli incentivi per l’acquisto della prima casa per i giovani e i buoni spesa con la Carta Dedicata a Te per le famiglie con i redditi più bassi.

Argomenti

00:00 Introduzione

 

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Una persona percettore di NASpI conserva il diritto alla prestazione previdenziale, in misura intera o ridotta, in presenza di alcune tipologie di rapporto di lavoro.

Borse di studio, stage e tirocini professionali

La titolarità di borse lavoro, stage e tirocini professionali, premi o sussidi per fini di studio o addestramento professionale comporta la percezione di redditi che, sotto il profilo fiscale, sono assimilati a quelli da lavoro dipendente. Tuttavia, non trattandosi di svolgimento di un’attività lavorativa prestata dal soggetto con correlativa remunerazione, è prevista l’integrale cumulabilità con l’indennità NASpI.
Nei casi invece di assegnisti e dottorandi di ricerca titolari di borse di studio e assegni di ricerca coperti anche dalla prestazione di disoccupazione, l’importo spettante per la NASpI viene ridotto.
I compensi derivanti dalle suddette attività non possono superare il limite annuo di euro 8.000. In tale caso il beneficiario della prestazione deve, a pena di decadenza, informare l’INPS entro un mese dall’inizio dell’attività cui si riferiscono i compensi o dalla presentazione della domanda di NASpI se la suddetta attività era preesistente, dichiarando il reddito annuo che prevede di trarne anche ove esso sia pari a zero.

Attività sportiva dilettantistica

I premi ed i compensi erogati nell’esercizio diretto di attività sportive dilettantistiche dal CONI, dalle Federazioni sportive nazionali, dall’U.N.I.R.E., dagli enti di promozione sportiva e da qualunque organismo, comunque denominato, che persegua finalità sportive dilettantistiche e che da essi sia riconosciuto, costituiscono redditi diversi.
È prevista la piena cumulabilità di questi redditi con l’indennità NASpI e il beneficiario della prestazione non è tenuto ad effettuare all’INPS comunicazioni relative all’attività svolta.

Prestazioni di lavoro occasionali

Le prestazioni di lavoro occasionali sono attività lavorative di tipo autonomo che danno luogo, nel corso di un anno civile e con riferimento alla totalità degli utilizzatori, a compensi di importo complessivamente non superiore a 5.000 euro.
Tali compensi percepiti dal prestatore sono esenti da imposizione fiscale e non incidono sullo stato di disoccupazione.
Il beneficiario della prestazione NASpI non è tenuto a comunicare all’INPS il compenso derivante dalla predetta attività.

Lavoro accessorio

In caso di prestazioni di lavoro accessorio:
– se il compenso percepito in ciascun anno civile non supera i 3.000 euro, l’indennità è interamente cumulabile;
– se i compensi percepiti per lavoro accessorio superano detto limite ma si attestano al di sotto dei 7.000 euro per anno civile, la prestazione NASpI sarà ridotta di un importo pari all’80% del compenso, rapportato al periodo intercorrente tra la data di inizio dell’attività e la data in cui termina il periodo di godimento dell’indennità o, se antecedente, la fine dell’anno.
Il beneficiario dell’indennità NASpI è in ogni caso tenuto a comunicare all’INPS entro un mese rispettivamente dall’inizio dell’attività di lavoro accessorio o, se questa era preesistente, dalla data di presentazione della domanda di NASpI, il compenso derivante da tale attività.

Prestazione di lavoro intermittente

In caso di prestazione di lavoro intermittente senza obbligo di risposta alla chiamata, l’erogazione della NASpI da parte dell’Istituto viene sospesa per le sole giornate di effettiva prestazione lavorativa mentre può essere riconosciuta durante i periodi non interessati da prestazione lavorativa tra una chiamata e l’altra. In caso di prestazione di lavoro intermittente con erogazione dell’indennità di disponibilità, la NASpI potrà essere corrisposta soltanto se il reddito percepito dal lavoratore si attesta al di sotto degli 8.000 euro.
Il percettore di NASpI che intenda avvalersi della possibilità di effettuare il cumulo tra il reddito derivante dal rapporto di lavoro intermittente e la prestazione di disoccupazione è obbligato a comunicare all’Istituto, entro il termine di un mese dalla ripresa dell’attività lavorativa, il reddito annuo che prevede di trarre dalla stessa.

Rivolgiti al Patronato ACLI

Gli operatori del Patronato ACLI sono a tua disposizione in tutte le fasi di presentazione della domanda NASpI

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INDENNITA’ DI ACCOMPAGNAMENTO, COS’E’ E COME SI OTTIENE

UN AIUTO CONCRETO A CHI DEVE ASSICURARE ASSISTENZA CONTINUA AD UNA PERSONA AFFETTA DA INVALIDITA’ TOTALE

 Nel caso di una totale e permanente incapacità di svolgere una attività lavorativa, di perdita di autonomia, di incapacità di provvedere a se stessi, si rende necessaria una presenza continua che garantisca sicurezza e dignità alla persona.

Il contesto famigliare è il luogo più adatto per dare agli invalidi totali l’attenzione di cui necessitano: per questo viene erogata una indennità mensile di € 527.16, esente da tasse e imposte e che non concorre a formare reddito.

È necessario comunque attivare una procedura per ottenere questo beneficio che risulta utile per le famiglie ma anche per lo stato che in questo modo non si fa carico direttamente del soggetto invalido, il cui ricovero nelle strutture specializzate è previsto solo in casi particolarmente difficili e in mancanza di alternative di assistenza a domicilio.

Argomenti

00:12 quali sono i requisiti

00:41 la finalità sociale

01:22 definizione di assistenza continua

01:58 esempi

03:15 i requisiti descritti dall’INPS

04:25 casi di esclusione, casi di compatibilità con altre misure

05:03 assegno e accertamenti

05:32 info e contatti Patronato 

 

 

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“Quale lavoro dopo la pandemia da Covid 19? Le figure professionali richieste dal sistema produttivo vicentino” è il tema dell’incontro che avrà luogo mercoledì 25 ottobre alle 20.45 nella Sala C del Centro Giovanile - Via Ognissanti 2/B a Bassano del Grappa, con relatore Massimo Giuseppe Zilio, consigliere provinciale delle ACLI di Vicenza aps.

L’incontro si svolge nell’ambito della rassegna "I nuovi volti del Lavoro", promossa dalle ACLI di Vicenza aps e dal CIRCOLO ACLI DI BASSANO DEL GRAPPA PIETRO ROVERSI aps. Ed i relatori coinvolti interverranno alle serate affrontando argomenti di estrema attualità ed analizzando com'è mutato il mercato del lavoro a seguito della pandemia da Covid-19.

“Il Covid-19, come un tornado, ha mutato gli scenari della società – spiega il presidente delle ACLI di Vicenza aps, Carlo Cavedon – i lavoratori sono stati rimescolati come delle carte da gioco. Sono nate nuove modalità di svolgere antiche attività, è stato introdotto lo smart working, ridisegnando i luoghi di lavoro, le abitudini di vita e, naturalmente, le relazioni interpersonali con i colleghi. La digitalizzazione si è imposta nel giro di poco tempo, per l’esigenza di far fronte ad una situazione oggettiva in cui l’isolamento appariva come l’unica carta da giocare. Oggi dobbiamo fare i conti, nel bene e nel male, con questo nuovo scenario del mercato del lavoro, che offre opportunità non trascurabili, ma richiede anche una certa attenzione e consapevolezza nell’agire quotidiano”.

“Quale lavoro dopo la pandemia da Covid 19? Le figure professionali richieste dal sistema produttivo vicentino” è il tema dell’incontro che avrà luogo mercoledì 25 ottobre alle 20.45 nella Sala C del Centro Giovanile - Via Ognissanti 2/B a Bassano del Grappa, con relatore Massimo Giuseppe Zilio, consigliere provinciale delle ACLI di Vicenza aps.

L’incontro si svolge nell’ambito della rassegna "I nuovi volti del Lavoro", promossa dalle ACLI di Vicenza aps e dal CIRCOLO ACLI DI BASSANO DEL GRAPPA PIETRO ROVERSI aps. Ed i relatori coinvolti interverranno alle serate affrontando argomenti di estrema attualità ed analizzando com'è mutato il mercato del lavoro a seguito della pandemia da Covid-19.

“Il Covid-19, come un tornado, ha mutato gli scenari della società – spiega il presidente delle ACLI di Vicenza aps, Carlo Cavedon – i lavoratori sono stati rimescolati come delle carte da gioco. Sono nate nuove modalità di svolgere antiche attività, è stato introdotto lo smart working, ridisegnando i luoghi di lavoro, le abitudini di vita e, naturalmente, le relazioni interpersonali con i colleghi. La digitalizzazione si è imposta nel giro di poco tempo, per l’esigenza di far fronte ad una situazione oggettiva in cui l’isolamento appariva come l’unica carta da giocare. Oggi dobbiamo fare i conti, nel bene e nel male, con questo nuovo scenario del mercato del lavoro, che offre opportunità non trascurabili, ma richiede anche una certa attenzione e consapevolezza nell’agire quotidiano”.

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