La pensione ai superstiti è una prestazione erogata ai familiari a carico dell’assicurato in caso di suo decesso. Possiamo distinguere due tipologie di trattamenti pensionistici:
Pensione di reversibilità: concessa nel caso di morte del titolare di pensione.
Pensione indiretta: erogata nel caso di morte dell’assicurato non ancora pensionato ma che aveva maturato i requisiti prescritti dalla legge al momento del decesso.
Questo è un meccanismo di protezione riconosciuto ai familiari più stretti del defunto, come coniuge, figli, genitori, fratelli o sorelle inabili. Ha lo scopo di garantire il sostentamento della famiglia a cui il defunto contribuiva.
Le pensioni ai superstiti vengono erogate in percentuale rispetto a quanto spettava al defunto:
- 60% della pensione al solo coniuge superstite
- 80% al coniuge e un figlio
- 100% al coniuge con due o più figli aventi diritto
Se il coniuge non è presente, e gli aventi diritto sono i figli, genitori, fratelli o sorelle, le percentuali variano:
- 70% per un figlio
- 80% per due figli
- 100% per tre o più figli
- 15% per un genitore della persona deceduta
- 30% per due genitori
- 15% per un fratello o sorella
- 30% per due fratelli/sorelle
Cosa succede se la vedova o il vedovo si risposa?
In questo caso, la pensione ai superstiti viene cessata (rimangono in pagamento solo le quote spettanti agli eventuali figli co-beneficiari). Il coniuge ha diritto a un’indennità “una tantum” pari a due annualità, tredicesima compresa, della sua quota di pensione alla data del nuovo matrimonio.
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Fonte: www.patronato.acli.it