Ci accingiamo a vivere una Santa Pasqua in un clima difficile e triste: la violenza che uomini hanno scatenato verso altri uomini ci riempie di angoscia e tristezza. Sembra che l’uso della forza sia la scelta naturale e scontata nella mente di molti individui: alla convivenza e al rispetto sono anteposti egoismi e mire di potere.
Quanto sta accadendo può farci dubitare sull’esistenza di un Dio dell’amore e della pace: come può permettere tutto questo Dio? Dov’è?
Eppure, è proprio la fiducia nella vita e la speranza che alberga in ogni cuore a testimoniare la presenza di questo amore divino. Sono gli innumerevoli segni di carità e di sostegno che vediamo attorno a noi a dirci che uno Spirito agisce nei cuori e nelle menti.
La Pasqua è la vittoria della vita sulla morte. La vittoria della speranza sul pessimismo e sulla disperazione. Questa è la grandezza del mistero pasquale: un mistero che sta alla base della nostra fede e delle nostre scelte.
Restiamo saldi nella convinzione che un mondo migliore può essere raggiunto e che ognuno di noi deve fare la sua parte.
Nell’augure a voi, alle vostre famiglie e a tutti i soci una Santa Pasqua, vi saluto con questo pensiero scritto da Dietrich Bonhoeffer, ucciso dai nazisti nel 1945.
Buona Pasqua.
Presidente provinciale ACLI di Vicenza aps
Carlo Cavedon
Ove invece si riconosce
che la potenza della morte è infranta,
ove il miracolo della risurrezione e della vita nuova
splende in mezzo al mondo di morte,
lì non si pretendono dalla vita cose eterne,
lì si prende dalla vita quanto essa dà,
non il tutto o il nulla,
bensì il bene e il male,
le cose importanti e quelle meno,
la gioia e il dolore,
lì non ci si aggrappa convulsamente alla vita
ma neppure la si getta via spensieratamente,
lì ci si contenta di una misura finita di tempo limitato
e non si attribuisce un valore eterno a realtà terrene,
lì si lascia alla morte il limitato diritto
cha ancora possiede.
E si attende l'uomo nuovo e il mondo nuovo
solo al di là della morte,
dalla potenza
che l'ha vinta.
Il Cristo risorto
porta la nuova umanità in sé,
l'ultimo glorioso sì di Dio
all'uomo nuovo.