Lunedì, 29 Novembre 2021 09:28

Smog e Covid-19: una temibile alleanza

LA PIANURA PADANA, TRA LE AREE PIU’ INQUINATE D’EUROPA

E anche Vicenza…

Qualche consiglio pratico per difenderci in questo contesto ambientale

L'Agenzia europea dell’ambiente ci ha comunicato che sulla base dei livelli medi di particolato fine (PM2,5) degli ultimi due anni, le tre città europee che si trovano agli ultimi posti per qualità dell’aria sono Nowy Sacz in Polonia, Slavonski Brod in Croazia e la nostra Cremona che si trova al penultimo posto, cioè al 322 su 323.  Vicenza occupa il posto 320. Ma Vicenza e Cremona sono in buona compagnia con, Brescia che occupa la posizione 315, Pavia 314, Venezia 311, Piacenza 307, Bergamo 306, Pavia 314, Piacenza 307, Treviso 304, Milano 303, Torino 298, Verona 294, Ravenna 291, Modena 287Non a caso quasi tutte le città italiane con peggior qualità dell'aria si trovano nella pianura padana, e occupano i posti tra 322 e 287.

L’inquinamento dell'aria fino a qualche anno fa caratteristica dei mesi invernali, è ormai diventato cronico e l'emergenza smog non conosce più stagioni; il picco di polveri sottili nell’aria non aspetta l'inverno, si manifesta in primavera e poi in autunno, complici i cambiamenti climatici e poi la mancanza di interventi strutturali da parte di regioni e sindaci per arginare il problema.

In Veneto, a causa della somma degli effetti generati dalle diverse sorgenti di emissione in atmosfera e dalle condizioni atmosferiche di elevata stabilità e scarsa circolazione dei venti, si rilevano superamenti ripetuti del valore limite giornaliero per il particolato PM10 e PM2,5 soprattutto nel periodo invernale. Tali condizioni sono comuni a tutte le regioni del Bacino Padano, tra cui oltre al Veneto, Lombardia, Emilia-Romagna e Piemonte, che hanno siglato, insieme al Ministero dell’Ambiente, un Nuovo Accordo di Bacino Padano. Il documento, firmato a Bologna il 9 giugno 2017, prevede una serie di impegni da parte delle Regioni finalizzati all'adozione di limitazioni e divieti, principalmente nel settore dei trasporti, della combustione di biomassa per il riscaldamento domestico e dell’agricoltura, allo scopo di contenere il numero di superamenti del valore limite giornaliero. Questo ha rappresentato sicuramente un passo avanti nella lotta per un'aria meno tossica ma con risultati purtroppo ancora lontani dal farci stare tranquilli.

 L'inquinamento dell'aria causa, soprattutto alle persone più fragile, i bambini, gli anziani e i malati cronici, problemi ai polmoni, il primo bersaglio, come asma, bronchiti, enfisema, ma numerosissimi studi scientifici da vario tempo ormai hanno confermato il collegamento tra l’esposizione allo smog e molte altre patologie, come attacchi di cuore, ictus, tumori, demenze, malattie renali e diabete, oltre ad avere effetti dannosi anche sul feto durante la gravidanza. Lo smog è causa diretta o concausa, ogni anno in Italia, di 34 mila morti. Lo ha calcolato l’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) nel suo ultimo rapporto sulla qualità dell’aria. E l’Agenzia europea per l’ambiente conferma che siamo il primo Paese per decessi da biossido di azoto, uno dei veleni che veicoli e caldaie mescolano silenziosamente ai 10 mila litri d’aria che inaliamo ogni giorno.

E, come se non bastasse, l'inquinamento dell’aria aumenta il rischio di sviluppare sintomi anche gravi in caso di Covid-19, di ricovero ospedaliero e in terapia intensiva. Lo smog, secondo un importante recente studio scientifico, non favorisce l'infezione, ma mette a rischio di una malattia più grave quando l'infezione avviene. È quanto emerge dallo studio condotto presso il Barcelona Institute of Global Health e pubblicato recentemente sulla rivista Environment Health Perspectives.

In passato diversi studi avevano già dimostrato un collegamento tra inquinamento dell'aria e Covid, ma nessuno finora era riuscito a valutare in che modo lo smog favorisca la malattia, se aumentando i contagi o aumentando i sintomi e la gravità di essi. Gli esperti hanno considerato 9.605 persone tra cui 481 casi confermati di Covid (5%). È emerso che a una maggiore esposizione a ossido di azoto e polveri sottili corrispondono maggiori concentrazioni di anticorpi (un indicatore di elevata carica virale e anche di sintomi più forti dell'infezione). In tutti i casi è stata trovata un'associazione tra alti livelli di inquinanti e malattia (presenza di sintomi), in particolare per i casi più gravi che finiscono in ospedale e terapia intensiva. L'associazione con il particolato fine e malattia è risultata particolarmente forte per i maschi over 60 e per coloro che vivono in aree disagiate dal punto di vista socioeconomico.

Di fronte ai vecchi e nuovi rischi per la nostra salute provocati dall'inquinamento dell'aria che respiriamo, soprattutto nel corso della nostra vita all’aperto, in particolare in questi mesi in cui sono maggiori le concentrazioni di inquinanti, è perciò importante fare molta attenzione anche alle nostre abitudini, ai nostri stili di vita e alle scelte di prevenzione che operiamo. 

  • Teniamo presente che le mascherine che indossiamo all'aperto per proteggerci dal Covid possono proteggerci anche dagli inquinanti ma non tutte allo stesso modo. Vanno bene le chirurgiche ma le FFP2 hanno un potere filtrante molto maggiore.
  • Camminare (e correre per i più giovani e sportivi) fa bene ma d’inverno è meglio farlo solo quando è brutto tempo. Le giornate migliori per correre in città (parchi compresi) durante l’inverno sono quelle di pioggia e in generale di condizioni meteorologiche avverse. Il brutto tempo (con il vento, la pioggia, la neve) contribuisce a eliminare il particolato dall’atmosfera;
  • Gli orari di uscita migliori per bambini e anziani sono a metà giornata dato che a queste ore vengono rilevate le concentrazioni più basse di inquinanti;
  • Evitare sempre le strade più trafficate, sia quando si è a piedi sia quando si è in auto, per restare meno tempo possibile esposti alle emissioni;
  • Se si va al bar o al ristorante, preferire di stare all’interno in ambiente chiuso e climatizzato e mai seduti ai tavolini esterni lungo strade trafficate;
  • E ricordiamoci che la vaccinazione contro il Covid-19 è un'arma importante di prevenzione individuale e collettiva, che ci protegge (soprattutto i ragazzi e gli anziani) anche dalle conseguenze peggiori di una eventuale infezione da Covid-19, favorita dall' inquinamento atmosferico.
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