Totalizzazione e cumulo: facciamo chiarezza. Oggi molti lavoratori e lavoratrici accumulano contributi in varie gestioni previdenziali durante diverse fasi lavorative, comprendendo ruoli da dipendenti pubblici o privati, autonomi, professionisti o collaboratori.
Contribuzioni diverse ma un’unica pensione
Totalizzazione, cumulo, computo e ricongiunzione (nella prossima NEWS) sono i metodi previsti dalla normativa previdenziale per unificare o comunque sommare le diverse tipologie di contribuzione accumulate nella propria posizione assicurativa. Lo scopo di queste modalità è quello di unire i contributi per garantire un’unica pensione, sia in termini di diritto, sia in termini dell’ammontare che verrà percepito.
Totalizzazione
Con la totalizzazione è possibile, senza oneri economici per il lavoratore, totalizzare, cioè, sommare tutti i contributi versati in gestioni previdenziali diverse senza però doverli trasferire in un’unica gestione accentratrice.
Vantaggi: sommando tutti i diversi periodi, la totalizzazione può avvicinare la data di decorrenza della pensione anche rispetto alle decorrenze ordinarie (la totalizzazione prevede peraltro un trattamento pensionistico di vecchiaia e uno di anzianità con requisiti propri e diversi dalla normativa generale).
Svantaggi: la pensione è interamente calcolata con il sistema “contributivo” (anche per coloro che hanno contributi prima del 1996) sommando, proporzionalmente, le varie quote prodotte in ogni singola gestione. Fanno eccezione a questa regola le gestioni previdenziali in cui, a prescindere dalla totalizzazione, vengano autonomamente maturati i requisiti pensionistici e, alla data di decorrenza della pensione in totalizzazione, sia già raggiunta anche la relativa «finestra» di accesso, per le quali è previsto il mantenimento delle “ordinarie” regole di calcolo previste per le gestioni stesse.
Cumulo
Il cumulo è una modalità che, come la totalizzazione, permette senza oneri economici a carico del lavoratore di cumulare e quindi sommare tutti i contributi versati in gestioni previdenziali diverse senza doverli unificare/trasferire in un’unica gestione.
Vantaggi: al pari della totalizzazione, la sommatoria di tutti i diversi periodi contributivi consente di maturare i requisiti per il diritto a pensione (in questo caso si tratta delle ordinarie tipologie di pensione di vecchiaia e anticipata previste dalla “Riforma Fornero”, della pensione anticipata Quota 100-102 e 103, e della pensione anticipata per lavoratori precoci). Al pari della totalizzazione, il cumulo dei periodi assicurativi consente di maturare il diritto anche alle pensioni di inabilità e alle pensioni indirette spettanti ai superstiti di lavoratori. Il calcolo della pensione è quello ordinario previsto dalle singole gestioni; quindi, può anche non essere interamente contributivo, nel caso si abbiano gestioni con contributi prima del 1996, che permettono il calcolo di quote pensionistiche con il metodo retributivo.
Svantaggi: Apparentemente non ve ne esistono, ma le singole situazioni vanno valutate caso per caso, anche in relazione alla presenza di contribuzioni nelle Casse dei liberi professionisti, riscatti in corso di pagamento, o situazioni che possano comportare un ulteriore differimento nei pagamenti dei trattamenti di fine servizio dei pubblici dipendenti.
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