La pensione supplementare è un beneficio economico richiesto dal pensionato per utilizzare contributi versati in una gestione diversa da quella della sua pensione principale, quando questi contributi non bastano per ottenere una pensione autonoma
Esempi concreti
Giovanni ha lavorato per 30 anni in una ditta privata, versando i suoi contributi all’INPS nella Gestione Lavoratori Dipendenti. Al raggiungimento dei 67 anni di età conseguirà la sua pensione di vecchiaia. Tuttavia, Giovanni ha anche lavorato come libero professionista durante questi 30 anni e ha versato contributi nella Gestione separata. Per pochi mesi non continuativi e sovrapposti, avrà diritto a una pensione supplementare che si aggiunge alla principale.
Paolo è un dipendente statale, andato in pensione a 63 anni con 42 anni e 10 mesi di servizio. Ha versato contributi come giornaliero agricolo e apprendista all’inizio della sua carriera lavorativa; anche Paolo avrà diritto alla pensione supplementare per quei contributi. Tuttavia, dovrà aspettare i 67 anni per richiederla, come previsto dalla normativa.
Requisiti
La pensione supplementare è una prestazione erogata dall’INPS su domanda ed è richiesta in presenza di determinati requisiti:
- possedere l’età anagrafica prevista per il conseguimento della pensione di vecchiaia (67 anni nel 2023);
- essere già titolare di una pensione “principale” e avere interrotto il rapporto lavorativo;
- avere almeno un contributo settimanale all’interno della gestione in cui viene richiesta la pensione supplementare.
La domanda per la pensione supplementare
Gli operatori del Patronato ACLI sono disponibili per valutare la tua situazione e presentare la domanda di pensione supplementare in via telematica all’INPS. Rivolgiti presso i nostri sportelli, cerca la sede a te più vicina.