La pensione di vecchiaia è un trattamento indirizzato a tutti i lavoratori, sia dipendenti che autonomi, ed è subordinata al raggiungimento di un requisito contributivo di almeno 20 anni, congiuntamente ad un’età minima di 67 anni, requisiti confermati anche per l’anno 2024. Per i lavoratori appartenenti al sistema contributivo (primo contributo versato o accredito successivamente al 31.12.1995), l’accesso a pensione è subordinato al raggiungimento di un importo soglia pari a 1,5 l’assegno sociale Inps (importo soglia che, in base alle previsioni dell’attuale DDL Bilancio, dovrebbe abbassarsi a 1 volta l’assegno sociale).
Quali tipi di contribuzione sono considerati validi?
Per la pensione di vecchiaia, è riconosciuta qualsiasi forma di contribuzione, tra cui:
- Obbligatoria: collegata al normale svolgimento del rapporto di lavoro o all’esercizio di attività lavorative autonome.
- Figurativa: accreditata gratuitamente in relazione a periodi di malattia, infortunio, maternità (sia durante che al di fuori del rapporto di lavoro), servizio di leva militare, disoccupazione, ecc..
- Da riscatto (riscatti per laurea ed altre tipologie) o da periodi di ricongiunzione.
- Da totalizzazione gratuita di periodi di lavoro all’estero nei Paesi convenzionati con l’Italia.
È tuttavia possibile accedere alla pensione di vecchiaia con meno di 20 anni di contributi, esattamente con 15 anni, in casi speciali previsti dalla cosiddetta “Legge Amato”, che contempla tre deroghe particolari.
La domanda di pensione
Per approfondimenti e valutazioni personalizzati e, soprattutto, per la presentazione della domanda di pensione di vecchiaia, rivolgiti agli operatori del Patronato ACLI presso la sede più vicina: riceverai un’assistenza completa.
fonte: www.patronato.acli.it