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Salgono del 9,2% le retribuzioni dei lavoratori domestici 2023. In arrivo un bonus di 1500 euro per le famiglie
Dopo il mancato accordo tra le associazioni datoriali Domina e Fidaldo e i sindacati dei lavoratori domestici Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl, Uiltucs-Uil e Federcolf sugli aumenti retributivi 2023 per il lavoro domestico, il Ministero ha definito l'adeguamento automatico, in base all’80% del valore dell’inflazione per le retribuzioni minime, e al 100% sul valore di vitto e dell’alloggio.
Gli aumenti per gli stipendi di colf, badanti e baby-sitter saranno quindi essere pari al 9,2%
Gli importi per le indennità di vitto e alloggio dei lavoratori conviventi saliranno invece dell'11,5%
Le associazioni che rappresentano le famiglie datrici di lavoro domestico chiedevano che gli aumenti non superassero quanto previsto dal governo per l'adeguamento delle pensioni all’inflazione, cioè il 7,3%, e che comunque gli aumenti fossero scaglionati nel corso dell'anno.
I sindacati dei lavoratori reclamavano invece l'applicazione di quanto previsto dal contratto nazionale con la perequazione piena, da gennaio 2023, sottolineando che i lavoratori domestici hanno comunque tutele inferiori a quelle di altri lavoratori dipendenti per malattia, maternità, e pensioni, evidenziando inoltre che gli aumenti più importanti riguardano le assistenti familiari conviventi, che sono solo il 23% del totale dei lavoratori.
Attualmente il minimo stipendio orario previsto dal CCNL è pari a 4,83 euro per il livello A, mentre il valore massimo della retribuzione per badanti che fanno assistenza a persone non autosufficienti arriva a 8,33 euro orari (1.598 euro mensili per un contratto a tempo pieno).
Un nuovo contributo di 1.500 euro alle famiglie per lavoro domestico è previsto dal PNRR, i cui criteri e forma di erogazione sono in corso di definizione.