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Lunedì, 30 Maggio 2022 07:19

OLTRE 7 MILIONI GLI ITALIANI SOPRA I 75 ANNI, UN PRIMATO A LIVELLO MONDIALE

LA MAGGIORANZA DELLE PERSONE ANZIANE DESIDERA RIMANERE A CASA PROPRIA PER POTER MANTENERE RAPPORTI SOCIALI E AFFETTIVI, ANCHE GRAZIE ALLE NUOVE TECNOLOGIE

RILEVANTE, TUTTAVIA, IL RISCHIO DI SOLITUDINE E LA NECESSITA' DI UNA RETE DI SORVEGLIANZA FAMIGLIARE-AMICALE-SOCIALE DEGLI ANZIANI SOLI

Sempre più anziani vivono soli: una condizione di fragilità da proteggere, attrezzandosi per prevenire i rischi più frequenti

 Tutte le indagini statistiche sono concordi nel considerare gli italiani tra i più longevi al mondo, assieme ai giapponesi. Secondo i dati comunicati dall' ISTAT, le persone over 75 anni di età, residenti in Italia al 1° gennaio 2019, sono 7.058.755, in prevalenza donne (60% dei casi). Sono inoltre 774.528 coloro che hanno superato i 90 anni con una netta prevalenza di donne: il 73%. Sono invece 14.456 le persone residenti in Italia che sempre al 1° gennaio 2019 hanno compiuto i 100 anni di età; donne nell’84% dei casi. 

Le statistiche ci dicono inoltre che le donne non solo vivono più a lungo degli uomini ma anche che più frequentemente invecchiano da sole (49,2% contro il 21,7% di uomini), soprattutto le ultraottantenni (55,4% contro 25% degli uomini). Anche in Veneto c'è una grande quantità di anziani soli, perché nubili/celibi (20%), divorziate/i (5%), ma soprattutto perché vedove o vedovi (75%). Sono loro la parte più fragile della società, rappresentata, per lo più, sempre da donne.  In valore assoluto gli anziani soli in Veneto sono 421.694, di cui uomini il 32,3% sul totale degli over 65 soli e, più del doppio, il 67,7%, donne. (Spi-Cgil del Veneto, 2018). 

Gli anziani “single” spesso vivono in abitazioni troppo grandi per le proprie esigenze, con impianti non a norma, barriere architettoniche e strutture non di rado addirittura fatiscenti, dove possono restare per lungo tempo isolati, senza che nessuno li contatti, rischiando di avere degli incidenti domestici a volte fatali, come purtroppo la cronaca periodicamente ci riporta, anche in Veneto. 

L'innalzamento dell’età media è accompagnato da un aumento dei rischi di fragilità e di essere affetti da forme di disabilità e malattie croniche, e pone l'obbligo di assumere una nuova attenzione alla problematica dell'invecchiamento ‘inclusivo' e, in particolare ai rischi dell'invecchiamento a casa propria, soprattutto delle persone che vivono sole.

Ma nonostante questo, secondo “Forbes”, prestigiosa rivista statunitense di economia, il 90% degli anziani, compresi i fragili, preferisce invecchiare a casa propria.  La scelta di trascorrere nel proprio alloggio la vecchiaia, fa sì che l’anziano possa restare più a lungo “autonomo” e possa prendere decisioni su come vivere la propria vita. Oltre a questo, permette al soggetto di godere direttamente o attraverso i vari strumenti di comunicazione anche digitale oggi disponibili, di maggiori contatti con i propri familiari e continuare a coltivare le proprie amicizie e i rapporti con i vicini. La casa propria rappresenta un luogo dove l'anziano si sente sicuro e sereno molto più che dentro le mura di una casa di riposo. 

Varie ricerche confermano che gli anziani che continuano a svolgere le piccole attività quotidiane nella propria abitazione sono più contenti e dinamici e vivranno per un periodo più a lungo e in serenità.

Vivere in casa propria la vecchiaia rappresenta un sogno anche per gran parte degli italiani. Sono infatti poche le persone che cambiano l’abitazione quando raggiungono un’età molto avanzata: pochi coloro che tornano a vivere con un figlio o una figlia, ma anche i trasferimenti in residenze per anziani. La casa di riposo è vista infatti come un ripiego, quando le condizioni di salute non consentono più di trovare altre soluzioni. 

Detto ciò, non possiamo non tener conto, che nel tempo della vecchiaia, soprattutto dopo gli 80 anni, sorgono, problematiche connesse ad una non completa autonomia, alla condizione di fragilità dovuta a pluripatologie croniche e all'affievolirsi della rete familiare e amicale

Di seguito si propongono tre situazioni che più di altre possono rappresentare, per frequenza o importanza, un rischio per la salute e l'autonomia della persona anziana che vive sola nella propria abitazione, accompagnate da qualche consiglio per la sua sicurezza e il suo benessere sia fisico che psicologico.

  1. Rischi di cadute e incidenti domestici in casa 

Gli incidenti domestici sono ancora più pericolosi per gli anziani, dal momento che questi ultimi impiegano più tempo per recuperare le capacità motorie e il tono muscolare. Inoltre, questi infortuni possono minare la loro indipendenza e dunque impattare fortemente anche sull’aspetto psicologico. Basti pensare alla difficoltà con la quale spesso gli anziani si riprendono dopo la rottura del femore o dell’anca. 

Con le dovute attenzioni si può rendere più sicura l’abitazione di una persona anziana che vive da sola in casa e vari sono i consigli che chi si occupa di questi problemi ci può suggerire.  

-Organizzare gli oggetti di uso comune in posizioni fisse, facilmente raggiungibili

-Liberare il più possibile lo spazio nelle stanze ed eliminare gli ostacoli al movimento, i mobili di intralcio al passaggio, i tappeti. 

-Se l'abitazione è dotata di scale interne rendere i gradini ben visibili, ad esempio, con dello scotch colorato; valutare eventualmente anche di installare un montascale con seduta; lasciare libere le scale da vasi, piante e qualunque altro oggetto sul quale l’anziano potrebbe inciampare. 

-Inserire degli appigli sicuri in bagno per aiutare la persona ad alzarsi, come le maniglie nella doccia, e altri strumenti utili a evitare cadute, come i sedili e i tappetini antiscivolo nella vasca. 

-Controllare che gli impianti del gas e dell’elettricità siano a norma, e installare un rilevatore di fughe di gas. 

-Munire l'anziano di un dispositivo di telesoccorso che avvisi tempestivamente i familiari in caso di emergenza. 

-Raccomandare l'utilizzo del bastone o del deambulatore anche nei brevi spostamenti all’interno della casa. 

-Assicurare una illuminazione adeguata, in modo da ridurre il rischio di cadute e di inciampi, posizionando luci a LED nei punti più bui, per gli spostamenti dell’anziano all’interno della casa. 

-Prevedere un supporto per le pulizie e le faccende domestiche. 

-Utilizzare per la pulizia del pavimento prodotti igienizzanti, come un efficace sgrassatore oppure la candeggina, che assicurano un’accurata detersione e al contempo evitano eventuali scivolamenti. 

Furti e truffe agli anziani

Queste spiacevoli situazioni oltre a causare un danno economico all'anziano, possono nuocere anche dal punto di vista psicologico. 

E' importante informare l'anziano che vive solo delle insidie che si possono nascondere dietro ai falsi operatori di fornitori di gas, elettricità, compagnie telefoniche, oppure dietro ai finti corrieri. Consigliare all’anziano di non aprire mai la porta (o di interrompere la telefonata, in caso di una truffa telefonica) se non in presenza di un familiare

Raccomandare all'anziano di evitare di recarsi da solo a ritirare la pensione o a fare prelievi di contanti al bancomat. Dare un supporto (familiare o di un amico fidato) per quanto riguarda la gestione del pagamento delle bollette e, in generale, di tutto l’aspetto economico. 

Talune volte può essere utile installare un dispositivo antifurto nell’abitazione, per garantire una maggiore sicurezza. 

Solitudine 

Un fattore di rischio molto forte per le persone anziane che vivono sole è la “solitudine” intesa come rischio di isolamento fisico ma anche psicologico. Per questo gli anziani vanno spronati a coltivare degli interessi anche attraverso le associazioni e i gruppi presenti sul territorio che si ritrovano per praticare insieme hobby come la lettura, lo sport, la cucina, lo svago e l'arte: tutti modi per tenersi impegnati e circondarsi di amici e di cose belle. Gli studiosi, ci avvertono che la solitudine negli anziani può compromettere la salute mentale e predisporre, a seguito di cattiva alimentazione, incostante assunzione dei farmaci, sedentarietà, al peggioramento  di malattie cardiovascolari, diabete, ipertensione arteriosa e possono portare a morti premature.  Queste situazioni sono particolarmente rischiose d'estate e d'inverno quando le temperature e il clima obbligano a ridurre molto le uscite di casa e sono state segnalate anche negli ultimi due anni di pandemia con i periodici lockdown e la necessità dei distanziamenti.  

La solitudine negli anziani è una concausa importante della depressione, che si manifesta subdolamente con la mancanza di stimoli e di interesse verso sé stessi e il mondo che li circonda. Gradualmente gli anziani soli possono perdere interesse per il cibo e per la cura del proprio aspetto e della propria salute. Secondo i geriatri, uno dei principali sintomi della depressione è la “sonnolenza diurna negli anziani” che viene spesso sottovalutato da chi ha rapporti con l'anziano e considerato un fatto fisiologico con l'età. La presenza di questo segno, da solo o assieme a quelli appena citati, deve essere considerato con attenzione dal medico curante, dall'assistente sociale o anche dal famigliare o un amico, ogniqualvolta  l'anziano che vive solo sia esposto a eventi stressanti (pensionamento, lutti), si trovi in precarie condizioni economiche, soffra di pluripatologie e dolori cronici o abbia una storia di depressione pregressa. Anche perchè, sempre i geriatri avvertono che la depressione senile può essere trattata con tanto più  successo, quanto prima viene diagnosticata.

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