Articoli filtrati per data: Agosto 2023

Per conseguire la pensione di vecchiaia, oltre ad avere l’età pensionabile, bisogna far valere almeno 20 anni di contributi previdenziali. Ma vediamo insieme tutti i requisiti necessari per ottenere la pensione di vecchiaia. 

 

Requisito anagrafico 

Per la pensione di vecchiaia il primo requisito è quello legato all’età fissato a 67 anni sia per gli uomini che per le donne. La pensione decorre dal primo giorno del mese successivo a quello del perfezionamento del requisito anagrafico e contributivo. Se la domanda viene presentata in ritardo di qualche mese, vengono comunque riconosciuti gli arretrati. 

 

Requisito contributivo 

Per la pensione di vecchiaia è necessario poter far valere almeno 20 anni di contributi di qualsiasi tipo:

  • obbligatori (cioè versati dal datore di lavoro);
  • Volontari (cioè versati dall’interessato);
  • Figurativi (servizio militare o civile, maternità, malattia, infortuni;
  • Da riscatto.

contributi obbligatori, sia quelli versati dal datore di lavoro, sia quelli direttamente dal lavoratore autonomo, non presentano problemi per il riconoscimento all’atto del pensionamento (sempre che siano stati pagati regolarmente). Discorso diverso è invece quello relativo ai contributi figurativi che, per alcune tipologie, sono riconosciuti d’ufficio, mentre per altre sono riconosciuti solo su domanda. 

 

I contributi figurativi 

I periodi di contribuzione figurativa riconosciuti d’ufficio sono principalmente i seguenti: 

  • Cassa Integrazione ordinaria o straordinaria;
  • Contratti di solidarietà di integrazione salariale;
  • Disoccupazione indennizzata, come la Naspi;
  • Mobilità ordinaria;
  • Disoccupazione speciale edile o agricola; 
  • Indennità antitubercolare; 
  • Malattia e infortunio.

I periodi di contribuzione figurativa riconosciuti solo su domanda sono principalmente i seguenti: 

  • Servizio Militare di leva o Servizio Civile obbligatorio; 
  • Congedo di Maternità o Paternità, anche per periodi al di fuori del rapporto di lavoro; 
  • Congedo Parentale;
  • Permessi e congedi previsti dalla Legge 104/92; 
  • Aspettativa per cariche pubbliche e sindacali; 
  • Assenze per donazione sangue.

Quali contributi valgono per il raggiungimento dei 20 anni richiesti e quali per il calcolo dell’importo della pensione? 

I contributi obbligatori, figurativi, volontari o da riscatto valgono tutti per il diritto ed il calcolo della pensione di vecchiaia. È opportuno verificare però la propria posizione assicurativa per recuperare eventuali periodi mancanti. Gli unici periodi che valgono solo per il diritto ma non per il calcolo dell’importo della pensione sono quelli durante i quali è stato percepito l’Assegno ordinario di Invalidità e quelli durante i quali si è stati occupati nei Lavori Socialmente Utili (LSU) o nei Lavori di Pubblica Utilità (LPU).

 

La verifica per la futura pensione 

Ma come faccio a sapere se tutti i miei contributi, compresi quelli figurativi, sono stati accreditati?

Rivolgiti ad una delle Sedi del Patronato ACLI e richiedi l’estratto della posizione contributiva INPS. L’estratto non solo contiene tutte le informazioni inerenti ai contributi accreditati, sia quelli obbligatori che figurativi, ma anche l’annotazione dell’autorizzazione ai versamenti volontari che puoi aver dimenticato di aver richiesto e, sebbene autorizzati, non sono stati versati all’INPS.

fonte: www.patronato.acli.it

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I

La Regione del Veneto ha approvato il bando 2023/2024 per la concessione del contributo regionale per la fornitura gratuita, totale o parziale, di libri di testo e contenuti didattici alternativi a favore degli alunni meno abbienti delle scuole secondarie di primo e secondo grado, statali e non statali.

Il beneficio economico è concesso per le spese sostenute per l’acquisto o il comodato di:

  • libri di testo indicati dalle Istituzioni scolastiche e formative nell’ambito dei programmi di studio;
  • elaborati didattici (ad esempio: dispense, ricerche, programmi costruiti specificamente) scelti dalla scuola;
  • ausili indispensabili alla didattica (ad esempio audio-libri per non vedenti).


Sono escluse le spese per l’acquisto di dizionari, strumenti musicali, materiale scolastico e dotazioni tecnologiche (cancelleria, calcolatrici, personal computer, tablet, telefoni cellulari ecc..).


Possono richiedere il buono le famiglie degli studenti residenti in Veneto che nell’anno 2023/2024 frequentano:

  • scuole secondarie di primo o secondo grado statali o paritarie (private o degli Enti locali);
  • scuole secondarie di primo o secondo grado non paritarie incluse nell’Albo regionale delle “scuole non paritarie” (D.M. 29 novembre 2007, n. 263);
  • scuole della formazione professionale accreditate dalla Regione del Veneto che svolgono percorsi triennali di istruzione e formazione professionale per il conseguimento della qualifica professionale e/o percorsi di quarto anno per il conseguimento del diploma professionale ai sensi dell’articolo 15 del D.Lgs. 17 ottobre 2005, n. 226, compresi i percorsi del sistema duale attivati in attuazione dell’Accordo in Conferenza Stato-Regioni del 24 settembre 2015.


Possono accedere al buono libri anche le studentesse e gli studenti che, in alternativa alla frequenza della scuola secondaria di primo o secondo grado, si avvalgono dell'istruzione parentale, di cui all’art. 23 del D.lgs. n. 62/2017.

È inoltre necessario disporre di ISEE rientrante in una delle seguenti fasce:

  • da 0,00 euro a 10.632,94 euro (Fascia 1);
  • da 10.632,95 euro a 15.748,78 euro (Fascia 2).

Come prendere appuntamento per elaborare il modello isee?

Clicca qui per verificare i 4 modi per prendere appuntamento e scarica da qui i documenti che occorrono per l'ISEE.

La domanda per l’accesso al contributo deve essere presentata unicamente online, attraverso la procedura web attiva sulla piattaforma regionale dedicata, accessibile dal sito istituzionale della Regione del Veneto, www.regione.veneto.it, dal 18 settembre 2023 al 20 ottobre 2023

Per maggiori informazioni consultare il Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto, www.bur.regione.veneto.it.
 

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COMPLEMENTARE DEDUCIBILE DAL REDDITO

 

LA RIFORMA DELLE PENSIONI HA SUGGERITO L'OPPORTUNITA' DI ASSICURARSI UNA PENSIONE IN PIU' PER AVERE UN REDDITO ADEGUATO ALLE PROPRIE ESIGENZE FUTURE

 

C'è chi lo fa invidualmente, accantonando mensilmente delle quote nei fondi pensionistici complementari, ma ci sono anche contratti collettivi per questo scopo , favoriti e talvolta partecipati dalle aziende, secondo una formula di welfare integrato e innovativo.

Dal 2018 anche i dipendenti della Pubblica Amministrazione possono dedurre dal proprio reddito gli importi per la previdenza complementare.

La spesa massima riconosciuta ai fini fiscali è di 5.164,57 euro, calcolata sulla media di quanto speso da quanti ricorrono a questo tipo di ulteriore garanzia per il proprio futuro post-lavorativo.

 

Argomenti:

00:00 Introduzione

00:26 Limite massimo deducibilità

00:51 Quali tipologie di forme pensionistiche

02:18 Documenti e attestazioni

02:45 Info e contatti CAF

 

 

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Domenica, 13 Agosto 2023 16:47

Chiusura estiva uffici

Si informa che tutti gli uffici di Acli Service Vicenza Srl e del Patronato Acli della provincia di Vicenza saranno chiusi per ferie dal 14 al 18 agosto. In ciascun ufficio sono indicati eventuali ulteriori periodi di chiusura.

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Non serve più la certificazione di handicap o d’invalidità per chiedere l’IVA al 4% sull’acquisto del veicolo. Con la Risoluzione 40/E del 7 luglio 2023 l’Agenzia delle Entrate chiarisce la semplificazione normativa che il Dl 121/2021 ha introdotto sui benefici IVA a vantaggio delle persone invalide abilitate alla guida, per le quali basterà presentare al concessionario la patente o addirittura il solo “foglio rosa”.

L’Agenzia ha voluto redigere la suddetta risoluzione, prendendo spunto dalle richieste di chiarimento di un’associazione che svolge attività a sostegno della mobilità personale, di guida e trasporto pubblico/privato con particolare riguardo alla tutela delle persone disabili. I dubbi dell’associazione vertevano appunto sulle novità normative introdotte per semplificare l’applicazione delle agevolazioni fiscali sull’acquisto dei veicoli destinati ai disabili e in particolare su come rapportarsi con le case commerciali.

L’Agenzia chiarisce quindi che il Dl 121/2021, rispetto alla legislazione precedente (Legge n. 97/1986 che introduceva l’aliquota IVA ridotta sulla cessione di veicoli “adattati ad invalidi” + successiva Legge n. 449/1997), ha previsto un alleggerimento della documentazione da produrre agli occhi del venditore, che in estrema sintesi prevede esclusivamente:

  • una copia della patente posseduta, contenente l'indicazione di adattamenti, anche di serie, per il veicolo agevolabile da condurre, prescritti dalla commissione medica locale;
  • l’atto notorio attestante che nel quadriennio anteriore alla data di acquisto del veicolo non è stato già effettuato un acquisto o l’importazione di altro veicolo con applicazione dell'aliquota agevolata.
 
Laddove invece non fosse ancora disponibile la patente di guida sarebbe sufficiente produrre il “foglio rosa”, anch’esso con l’indicazione degli adattamenti necessari alla guida del veicolo. In tal caso però il beneficio, una volta applicato, decadrebbe se la persona non acquisisse la patente di guida delle categorie A, B o C speciali, entro un anno dalla data di acquisto del veicolo
 
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La malattia professionale è qualsiasi patologia causata dallo svolgimento dell’attività lavorativa.  

Le più comuni sono quelle osteo-articolari quelle che colpiscono arti superiori (braccia), arti inferiori (gambe) e rachide (colonna vertebrale) a seguito di movimenti ripetuti, movimentazione manuale di carichi, posizioni costrette, tempi ridotti di recupero ecc. Tra quelle comuni risultano anche l’ipoacusia (la sordità), allergie come quelle da contatto o respiratorie, fino a giungere alle patologie oncologiche a seguito dell’esposizione a sostanze nocive.   

 Il primo passo è recarsi dal medico 

La domanda di malattia professionale parte sempre da un certificato medico, che puoi richiedere al tuo medico di base, alla Medicina del Lavoro, al medico specialista o al nostro medico convenzionato. 

 Il secondo passo è rivolgersi al Patronato Acli 

Ci occupiamo noi di ricostruire la tua storia lavorativa con particolare attenzione ai fattori di rischio; poi provvediamo all’invio della richiesta di riconoscimento della malattia professionale all’INAIL, corredata dal certificato medico e da tutta la documentazione utile. 

 Assistenza e tutela su misura 

La riposta dell’INAIL viene sempre valutata dal medico-legale del Patronato Acli. Sia in caso di mancato riconoscimento oppure di una percentuale di danno non congrua, presenteremo opposizione in modo da veder riconosciuti i tuoi diritti. 

 Quando va fatta la richiesta di riconoscimento di malattia professionale? 

Ovviamente non appena vi è una diagnosi di malattia riconducibile all’attività lavorativa è sempre opportuno che ti attivi immediatamente. La mancata segnalazione potrebbe incidere negativamente sulla tua prestazione lavorativa, come pure sulla tua condizione di salute. Ricordiamo tuttavia che puoi richiedere il riconoscimento della malattia professionale anche dopo il pensionamento o comunque la cessazione dell’attività lavorativa comportante il rischio. Ma in questi casi è bene sottolineare che, se trascorso troppo tempo, può risultare più complesso dimostrare l’origine lavorativa della patologia. 

Ottenere il giusto indennizzo è un tuo diritto: il Patronato Acli è a tua disposizione, affidati al nostro servizio di assistenza e tutela su misura. 

Se si ritiene di aver contratto una malattia professionale o di aver subìto un infortunio sul lavoro, contattare subito il Patronato Acli!

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Cani e gatti sono una presenza diffusa in molte case e rappresentano una risorsa per creare un clima di serenità, soprattutto per le persone anziane che vivono in solitudine.

Il costo delle cure di cui hanno bisogno è detraibile dall'imposta lorda nella misura del 19% della spesa effettuata, se superiore a 129,11 euro e fino ad un massimo di € 550.00.

Detrazione che spetta per intero per redditti fino a 120 mila euro, e poi a decrescere.

Importante conservare lo scontrino parlante, dove viene riportato il codice fiscale di chi usufruirà della detrazione e il tipo di cure e di farmaci veterinari acquistati (sono esclusi gli integratori alimentari).

E poi... qua la zampa!

Argomenti:

00:00 Introduzione

01:36 Acquisti on-line e mangimi speciali

02:13 Limiti della detrazione

02:44 Pagamenti tracciabili

 

 

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