Articoli filtrati per data: Novembre 2022

Lunedì, 28 Novembre 2022 14:12

Saldo IMU entro il 16 dicembre 2022

Il 16 dicembre segnerà infatti il congedo dall’imposta 2022. L'IMU si paga col Modello F24, e in caso di bisogno i consulenti CAF ACLI sono pronti a darvi una mano sulla trafila necessaria per adempiere all’obbligo: dalla verifica sull’aliquota annua, alla compilazione del modello di pagamento con cui poi si dovrà andare in banca o alla posta, salvo la scelta di farsi addebitare l’importo per via telematica sul conto corrente.

Precisiamo però subito una cosa: di norma il versamento non è dovuto se l’imposta non è superiore ai 12 euro (a meno che il Comune in delibera non abbia disposto diversamente). I 12 euro sono peraltro da intendere come imposta totale sul periodo di possesso nell’intero arco dell’anno e non come rata singola di acconto o di saldo. Quindi, esempio, se come acconto ho pagato 10 euro e altrettanti ne devo pagare a saldo l’imposta è sicuramente dovuta. Come accennato, l’F24, una volta compilato, è da effettuarsi materialmente in banca o alla posta, a meno che il contribuente non abbia voluto farsi fare l’addebito online.

Il modello sarà intestato al titolare del versamento, ovviamente in base all’utilizzo dell’immobile, al periodo e alla singola quota di possesso, ma questi, appunto, sono tutti aspetti su cui gli operatori CAF ACLI possono tranquillamente assistervi. Se poi si è residenti all'estero, per i versamenti occorre contattare direttamente il Comune beneficiario per ottenere le relative istruzioni e il codice IBAN del conto sul quale accreditare l’importo dovuto. In tal caso, qualora il residente all’estero fosse titolare di un c/c in Italia presso una delle banche convenzionate con l’Agenzia delle Entrate, potrebbe anche, previa registrazione ai servizi telematici della stessa Agenzia, compilare il Modello F24 ed eseguire il pagamento tramite il software F24 online.

Sciolti questi aspetti pratici, è bene ricordare che ai fini del saldo bisogna verificare la delibera comunale in vigore contenente l’aliquota definitiva sul 2022: cioè il Comune, rispetto all’acconto già pagato a giugno, potrebbe nel frattempo aver deliberato un’aliquota diversa, e magari anche più alta visto lo sblocco sul caro-aliquote che ha rimesso in moto dal 2019 la possibilità per i sindaci di modulare al rialzo i prelievi. Se allora rispetto a sei mesi fa l’aliquota dovesse essere cambiata, il CAF provvederà a ricalcolare da capo il tributo, rapportandolo ovviamente a tutti e 12 i mesi, o comunque al periodo di possesso effettivo nell’arco dell’anno, sottraendo infine l’acconto versato a giugno. Se invece da giugno l’aliquota non fosse variata, il saldo equivarrà pari pari all’acconto.

Un altro aspetto determinante sul valore dell’imposta potrebbe essere l’eventuale cambio d’uso dell’abitazione durante l’anno. Cioè, ad esempio, se fino a giugno avevo una seconda casa affittata che invece adesso è vuota, è evidente che per il saldo non dovrò più fare riferimento all’aliquota sulle seconde case locate, bensì a quella che il Comune prevede su quelle a disposizione. È anche vero che molti Comuni sulle seconde case non vanno tanto per il sottile adottando la stessa aliquota per tutte, locate o meno, però è altrettanto vero che la differenziazione è diffusa, quindi in questi casi bisogna sempre accertarsi dell’esatta pretesa del Comune. Non solo, ma nel caso di abitazioni date in affitto si dovrà fare anche attenzione a un’altra possibile differenza di aliquota, cioè quella che a volte viene introdotta fra le case affittate a canone libero e quella per gli affitti concordati.

 
Acli Service Vicenza srl ha già predisposto e consegnato i bollettini di pagamento a tutti coloro che si erano rivolti ai nostri sportelli per il calcolo dell’acconto di giugno od inviato tramite email f24 già compilato. È importante sottolineare che gli importi sono stati elaborati sulla base dei dati forniti dagli utenti per il calcolo della prima rata di giugno: se nel frattempo fossero intervenute delle variazioni di proprietà o di destinazione di utilizzo dell’immobile, queste vanno segnalate ai nostri operatori per procedere al ricalcolo.
 
Acli Service Vicenza srl è comunque a disposizione anche per chi non ha effettuato il calcolo dell'acconto con noi.
 
Guarda come prenotare un appuntamento
 
Pubblicato in Notizie

Sono molti i casi di lavoratori che hanno contemporaneamente due o più rapporti di lavoro e che affiancano al lavoro dipendente un altro impiego. In molti casi questo è possibile, rispettando però alcune regole. 

La legge, in riferimento al cumulo di più rapporti di lavoro dipendente, definisce i criteri nei quali questo è possibile, sia in caso di lavoro a tempo pieno, sia in caso di lavoro a tempo parziale. 

Il decreto legislativo 104/2022 afferma che il datore di lavoro non può vietare al lavoratore lo svolgimento di altra attività lavorativa in orari diversi da quelli stabiliti per lo svolgimento dell’attività lavorativa concordata, né può, in caso di svolgimento di altra attività lavorativa, riservare al lavoratore un trattamento meno favorevole. In ogni caso il limite massimo delle ore lavorabili settimanalmente, anche come sommatoria di diversi contratti di lavoro dipendente, è di 48. 

Il datore di lavoro può limitare o negare il consenso al lavoratore per lo svolgimento di altra attività qualora sussista una delle seguenti condizioni: 

  1. un pregiudizio per la salute e la sicurezza, ivi compreso il rispetto della normativa in materia di durata dei riposi (riposo di 24 ore settimanali e 11 ore di pausa fra le prestazioni); 
  2. la necessità di garantire l’integrità del servizio pubblico; 
  3. un conflitto d’interessi fra le due attività con la principale, anche senza violare il dovere di fedeltà.

fonte - www.patronato.acli.it

 

Pubblicato in Notizie
Lunedì, 28 Novembre 2022 13:40

Bonus bollette 2023

Cos’è il bonus luce e Gas 2023?

Il bonus bollette bollette 2023 è un “sconto” sul costo delle utenze domestiche, ormai troppo gravoso per il bilancio familiare, indicate sulle fatture della luce e del gas con la voce: bonus sociale ed ottenibile solo presentando il modello Isee 2023.

Per ottenere lo sconto sulle bollette luce, gas e acqua, il nucleo familiare, prima di tutto, deve presentare il modello Isee 2023. 

A partire dal 1° Gennaio 2023, per ottenere tutti i bonus sociali sulle bollette del 2023, il valore Isee non deve essere superiore a 15.000 euro.

Inoltre uno dei componenti, del nucleo familiare, indicato sul modello Isee 2023, deve essere intestatario di un contratto:

  • di energia elettrica per uso domestico,
  • del gas, per uso domestico o condominiale,
  • di fornitura idrica, per suo domestico attivo o condominiale.

Come richiedere il Bonus bollette 2023?

 E' necessario presentare il modello Isee 2023 dal 1 gennaio 2023.

Come richiedere l'appuntamento per l'isee 2023?

Guarda come prenotare un appuntamento e verifica il nostro elenco documenti!

 

Pubblicato in Notizie

Il pagamento delle pensioni INPS il prossimo mese avverrà con data valuta 1 dicembre 2022 per tutti. I soldi della pensione saranno quindi disponibili da inizio mese per coloro che ricevono l’accredito sul conto corrente in banca e i titolari di un Libretto di Risparmio, di un Conto BancoPosta o di una Postepay Evolution, che potranno quindi ritirare la pensione in contanti dagli ATM bancari o Postamat.

Coloro che ritirano la pensione in contanti presso gli sportelli di Poste Italiane dovranno invece rispettare il consueto calendario scaglionato per iniziale del cognome:

  • giovedì 1 dicembre iniziali da A a B;
  • venerdì 2 dicembre iniziali da C a D;
  • sabato 3 dicembre iniziali da E a K;
  • lunedì 5 dicembre iniziali da L a O (solo mattina);
  • martedì 6 dicembre iniziali da P a R;
  • mercoledì 7 dicembre iniziali da S a Z.

Pensione di dicembre 2022 con aumento

Sulle pensioni di dicembre 2022, e sulla tredicesima, verrà applicato l’aumento del 2% dell’assegno pensionistico lordo, come previsto dal decreto Aiuti bis. Si tratta dell’anticipo parziale della rivalutazione delle pensioni 2022 per chi percepisce una pensione fino a 2.692 euro lordi al mese.

Pensione di dicembre 2022 con tredicesima

Con la pensione di dicembre 2022 verrà erogata anche la tredicesima, che viene calcolata in dodicesimi. A seconda del proprio assegno, quindi, si riceve una somma pari alla pensione stessa. A tutti gli effetti è una mensilità aggiuntiva

 

Pubblicato in Notizie
Giovedì, 24 Novembre 2022 08:58

Attiva lo Spid da noi!

Come accedere al servizio

Prenota un appuntamento chiamano il numero 0444.955002 (verifica sempre con l'operatore le condizioni economiche previste)

Cos'è lo SPID?

Lo SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) è uno strumento che consente al cittadino di accedere ai servizi online della Pubblica Amministrazione (Agenzia Entrate, Inps, Inail, Fascicolo Sanitario, anagrafe comunale, etc), autenticandosi in maniera univoca tramite credenziali personali (username e password).

Nato per semplificare il rapporto con gli Enti, nel tempo sta diventando sempre di più il canale di accesso privilegiato, quando non unico, a tutta una gamma di servizi pubblici.

Il nostro servizio di richiesta e rilascio dello SPID

Caf Acli, mediante la collaborazione con Gestori d’Identità Digitale accreditati dallo Stato, ti supporta per il rilascio dello SPID

I documenti necessari per accedere al servizio sono:
  • Documento di identità italiano in corso di validità (carta di identità, passaporto, patente di guida elettronica)
  • Tessera sanitaria 

IMPORTANTE

  1. Serviranno inoltre un indirizzo e-mail, un numero di cellulare ad uso personale e uno strumento elettronico (smartphone, tablet o simili) su cui installare l'applicazione di gestione della propria identità digitale.
  2. Il rilascio dello SPID può essere effettuato solo in presenza dell’interessato (perché l'operatore ne deve certificare l’identità) 
Pubblicato in Notizie

D: Ho stipulato un contratto di affitto abitativo per cui vorrei usufruire della cedolare secca. Devo informare l’inquilino tramite raccomandata, oppure è sufficiente la clausola di rinuncia all’aggiornamento del canone che ho fatto inserire nel contratto?

No, in questo caso non è necessario che il locatore invii la comunicazione per informare il conduttore di volersi avvalere del regime di cedolare secca. Infatti, la rinuncia all’aumento del canone di locazione, conditio sine qua non per poter esercitare l’opzione di cedolare, va comunicata all’inquilino solo nei casi in cui non sia stata già notificata nel contratto d’affitto.

Pubblicato in Notizie

Quali sono le percentuali erogate agli eredi e cosa succede se i beneficiari hanno altri redditi?

Le percentuali delle pensioni ai superstiti 

Le pensioni ai superstiti sono erogate in percentuale rispetto alla pensione pagata alla persona deceduta o a quella che sarebbe spettato al “de cuius” con le seguenti quote: 

– Al solo coniuge superstite viene liquidato il 60 % della pensione maturata o erogata alla persona deceduta 

– Al coniuge ed un figlio, l’80 % 

– Al coniuge con due o più figli aventi diritto, il 100% di quanto spettava alla persona deceduta 

Se invece, in assenza del coniuge, gli aventi diritto sono i figli, o i genitori, i fratelli e le sorelle del “de cuius”, le percentuali sono le seguenti: 

Soggetto erede  Percentuale di pensione 
Un figlio  70 % 
Due figli  80 % 
Tre o più figli  100 % 
Un genitore della persona deceduta  15 % 
Due genitori  30 % 
Un fratello o sorella  15 % 
Due fratelli/sorelle  30% 

 

I limiti di reddito per le pensioni ai superstiti 

Un’altra condizione importante da sapere è che, rispetto all’importo a cui aveva diritto la persona deceduta, le pensioni ai superstiti vengono ridotte non solo a seconda della tipologia dei soggetti aventi diritto, ma detto importo può essere ulteriormente ridotto in base ai redditi dei beneficiari, con i seguenti limiti per il 2022:   

Limiti di reddito annuali che comportano la riduzione delle pensioni ai superstiti – ANNO 2022 
Da euro  A euro  % di riduzione 
Zero  20.489,82  Nessuna riduzione 
20.489,83  27.319,76  25 % 
27.319,77  34.149,70  40 % 
Oltre 34.149,71  50% 

 

Cosa succede se la vedova o il vedovo si risposa? 

In questi casi, la pensione ai superstiti viene cessata (rimangono in pagamento solo le quote spettanti agli eventuali figli co-beneficiari), il coniuge ha diritto ad una indennità “una tantum” pari a due annualità, tredicesima compresa, della sua quota di pensione spettante alla data del nuovo matrimonio. 

Per maggiori informazioni, leggi anche le NEWS Pensione di reversibilità e pensione indiretta: differenze e requisiti e Pensione di reversibilità e pensione indiretta: chi ne ha diritto?

Il Patronato ACLI ti è sempre vicino, anche nei momenti più difficili della tua vita. 

 

Pubblicato in Notizie
Lunedì, 14 Novembre 2022 13:43

Anziani - un patto tra generazioni

GLI ANZIANI POSSONO SVOLGERE UN RUOLO ESSENZIALE IN UN PATTO TRA GENERAZIONI PER CONTRASTARE LA POVERTA’ EDUCATIVA

Si tratta di un temo poco conosciuto e affrontato, anche nel dibattito sociale, ma a ben guardare è un nodo strategico nel rapporto tra generazioni; fare un patto formativo e intergenerazionale famiglia- scuola-società, per far fronte al fenomeno che si sta sempre più diffondendo: la povertà educativa; che significa privazione o limitazione di accesso a risorse e opportunità di istruzione, cultura, socialità, formazione.

Le cause vanno dalla scarsità del reddito alle fragilità (vecchie e nuove) delle famiglie, in particolare quando si verificano crisi di coppia che hanno ripercussioni pesanti sui figli.

Molti anziani si trovano quindi a svolgere prezioso e difficile, sia contribuendo economicamente, sia svolgendo a tutti gli effetti compiti educativi in grado di dare alle nuove generazioni prospettive concrete di apprendere, sperimentare, acquisire competenze, in un mondo che esige (da tutti) sempre di più e trasmette contemporaneamente un diffuso senso di incertezza, provvisorietà, carenza di prospettive.

La povertà reddituale (sia assoluta che relativa) è in aumento e preoccupa soprattutto per gli effetti che potrà avere nel medio-lungo periodo nel settore dell’istruzione perché strettamente collegata con i fenomeni degli abbandoni dei percorsi formativi, della dispersione scolastica, della bassa scolarità, della carenza di competenza in molte aree produttive, della carenza di reti sociali generative di opportunità.

Ma oltre al fattore reddito emerge anche tra gli adolescenti e i giovani (spesso con radici nell'infanzia) fenomeni sociali di individualismo utilitaristico,  di 'degrado' delle relazioni, comprese quelle familiari e di prossimità, della violenza verbale ( e non solo), del rifiuto delle diversità e della loro ricomposizione, dell’assenza delle dimensioni di senso, valoriali, di visioni per il futuro, della mancanza di apertura ad ogni dimensione spirituale, a partire da quella religiosa e di fede.

In questo contesto (che coinvolge anche fasce di popolazione non economicamente deboli) che incide negativamente sullo sviluppo evolutivo dei ragazzi si richieda con drammatica urgenza la presenza di figure autorevoli che, oltre a rappresentare una risorsa di conoscenze e competenze, siano in grado di creare (e ricreare) rapporti di fiducia e di solidarietà fra generazioni.

 Questo il senso di un patto tra generazioni giovani-anziani che dovrebbe e potrebbe essere oggetto di interventi sociali come la recente riproposizione del bonus psicologico che coinvolge tutto il nucleo famigliare allargato, per prevenire e curare le varie forme di povertà educativo-relazionali, dal ritiro sociale ai disturbi nello sviluppo emotivo-affettivo, dall' aggressività fine a sé stessa al disagio socio-esistenziale (fino al suicidio).

Si pensi, per fare un esempio di un fenomeno ancora minoritario, ma purtroppo in aumento (intorno ai 100mila casi a livello nazionale), agli hikikomori, ragazzi che nei casi limite si chiudono nella propria stanza senza far nulla e rifiutano ogni contatto con l'esterno. Ma di ritiro sociale si può parlare anche nel caso dei ragazzi 'Neet' (tre milioni in Italia) che abbandonano gli studi, non lavorano e rinunciano a cercare qualsiasi occupazione.

Ma esiste anche una povertà educativo relazionale da disturbi dello sviluppo, come emerge dai dati che arrivano da strutture ambulatoriali ed ospedaliere di igiene mentale in cui si registra un aumento di episodi sintomatici di disturbi psicologici nei bambini, negli adolescenti e nei giovani quali paure, ansie, fobie, attacchi di panico, insonnia, anoressia e bulimia.

 Mentre agli “onori della cronaca” salgono episodi di aggressività delle baby gang che esprimono comportamenti non di contestazione e di ribellione a qualcosa, ma di 'disperazione' antisociale fine a sé stessa, esaltata nell'appartenenza al gruppo in cui la fragilità individuale diventa forza (irrazionale) collettiva.

C’è ancora molto bisogno di “nonni” saggi e coraggiosi in grado di dare un contributo determinante: anziani non solo destinatari di cure e di attenzioni, ma promotori di relazioni sociali per tutta la comunità.

 

 

 

Pubblicato in Notizie
Passa da 6.500 a 9.000 € il livello di reddito annuo per essere considerati indipendenti rispetto ai genitori.
 
Visto il periodo autunnale in cui partono i corsi universitari e gli studenti presentano gli ISEE alle segreterie per ricevere sconti o agevolazioni sui ratei di frequenza, è importante rimarcare la novità che a decorrere da questa stagione accademica 2022/23, modifica in parte l’assetto regolamentare che riguarda le condizioni di cosiddetta “autonomia” rispetto al nucleo genitoriale. Autonomia da intendere non solo in senso economico ma anche logistico. Sappiamo che spesso i ragazzi, non solo nel caso dei “fuori sede”, ma anche perché coniugati o già impegnati in rapporti lavorativi che vanno di pari passo con lo studio, potrebbero frequentare le aule vivendo al di fuori dell’abitazione dei genitori.

Ecco allora che ai fini del calcolo ISEE, per capire se effettivamente sussistono delle condizioni di indipendenza rispetto ai genitori, vengono valutati due aspetti sostanziali, vale a dire la casa dove lo studente vive – e da quanto tempo ci vive –, più l’adeguata capacità di reddito, che può essere riferita al singolo studente, qualora viva da solo, oppure in comunione col coniuge/compagno, se si tratta di studente sposato o convivente di fatto. La novità, quindi, cui accennavamo in apertura, riguarda proprio il secondo aspetto dell’adeguata capacità di reddito: fino allo scorso anno, infatti, il livello di reddito entro il quale lo studente al di fuori del nucleo genitoriale poteva essere considerato “autonomo” era di 6.500 euro, mentre da quest’anno accademico 22/23 la soglia si alza a 9.000 euro annui.

Nessuna modifica, invece, è stata introdotta sul secondo requisito, quello logistico, secondo il quale l’autonomia sussiste in caso di “studente residente fuori dall’unità abitativa della famiglia di origine da almeno due anni rispetto alla data di presentazione della domanda di iscrizione per la prima volta a ciascun corso di studi, in alloggio non di proprietà di un suo membro”; cioè in pratica deve trattarsi di un ragazzo che da almeno due anni vive per conto suo, e oltretutto in un alloggio che non sia di proprietà di un membro della sua famiglia. Detto altrimenti: se lo studente andasse a vivere nella casa che il padre o la madre hanno ereditato dai nonni, non verrebbe considerato autonomo; sarebbe invece considerato autonomo, salvo poi verificare il requisito economico del reddito, quello studente che prendendosi una stanza in affitto iniziasse a mantenersi con uno o due lavori paralleli allo studio.

Tornando infine alla soglia di autonomia reddituale innalzata da 6.500 a 9.000 euro, questa andrà valutata in rapporto al singolo studente oppure anche all’eventuale coniuge/convivente. In termini pratici, nel caso di uno studente che conviva e risulti fiscalmente a carico del coniuge, o comunque provvisto di un reddito inferiore a 9.000 euro, l’autonomia potrebbe sussistere se il medesimo coniuge/convivente disponesse di un reddito pari almeno a 9.000 euro annui. Resta infine da chiarire che per le coppie non coniugate ma conviventi, la convivenza di fatto deve essere registrata nel Comune di residenza.
 
fonte - www.caf.acli.it - 
 

Guarda come prenotare un appuntamento e verifica il nostro elenco documenti!

Per maggiori informazioni www.aclivicenza.it

Pubblicato in Notizie

Un lutto in famiglia, oltre all’immediato dolore per tutti i componenti, provoca, in seconda battuta, anche disorientamento e preoccupazione se il familiare scomparso contribuiva all’economia familiare. In questi casi è importante conoscere le prestazioni alle quali sia ha diritto dal punto di vista previdenziale. 

Le tipologie di pensione a favore dei familiari eredi 

Iniziamo intanto a definire la terminologia delle prestazioni che spesso sono sconosciute alla maggior parte delle persone e possono creare incomprensione con chi fornisce assistenza e consulenza per la presentazione delle domande. Il termine “pensione ai superstiti” prevede due tipologie alternative di pensioni. 

– La pensione “indiretta” è la prestazione pensionistica erogata ai familiari in seguito al decesso di una persona assicurata previdenzialmente e non ancora pensionata. 

– La pensione di “reversibilità” è invece la prestazione pensionistica erogata ai familiari nel caso in cui la persona deceduta era già in pensione, trattamento che viene trasformato ed erogato ad altre persone rispetto alla prestazione originaria del soggetto defunto.  

È importante anche sapere il significato di altri due termini, usati non solo in previdenza ma anche nel campo delle successioni e del diritto privato, che sono sinonimi del termine “deceduto” e dei quali forse non vi siete mai osati a chiederne il significato:  

  • Il termine latino “de cuius” dalla locuzione “is de cuius hereditate agitur” che in sostanza significa “colui della cui eredità si tratta”. 
  • Il termine giuridico “dante causa” riferito al soggetto che trasmette il diritto a qualcosa. 

Requisiti della persona deceduta per il diritto alle pensioni ai superstiti 

Se la persona deceduta era già in pensione, non ci sono requisiti da valutare in quanto, essendo già maturati, hanno prodotto la prestazione pensionistica erogata. 

Se la persona deceduta era “assicurata” cioè non pensionata, i requisiti da verificare sono diversi e, a seconda delle situazioni, producono prestazioni anch’esse diverse:

  • Requisito assicurativo del defunto non pensionato: almeno 15 anni di contributi previdenziali al momento del decesso, anche non continuativi, oppure almeno 5 anni di contributi accreditati complessivamente dei quali almeno 3 anni versati nel quinquennio procedente alla data del decesso. Nel caso in cui questi requisiti alternativi non risultano perfezionati è prevista una prestazione “una tantum”, l’ “Indennità di morte”, che verrà trattata in un nostro successivo articolo. 

Il Patronato ACLI ti è sempre vicino, anche nei momenti più difficili della tua vita.

Prenota un appuntamento 

Gli Operatori del Patronato ACLI sono a tua disposizione per assisterti passo dopo passo.

Prenota il tuo appuntamento ti aspettiamo!

fonte - www.patronato.acli.it 

Pubblicato in Notizie
Pagina 1 di 2
Salva
Preferenze utente sui cookie
Utilizziamo i cookie per assicurarti di ottenere la migliore esperienza sul nostro sito web. Se rifiuti l'uso dei cookie, questo sito potrebbe non funzionare come previsto.
Accetta tutti
Rifiuta tutti
Approfondisci
Analytics
Tools used to analyze the data to measure the effectiveness of a website and to understand how it works.
Google Analytics
Accetta
Rifiuta
Unknown
Unknown
Accetta
Rifiuta