“Rattrista e preoccupa il ripetersi di episodi che colpiscono il volontariato autentico, che pone l’amore al di sopra di tutto. Sono numerosi i missionari, non solo vicentini, quotidianamente impegnati in luoghi disagiati e disperati, nel tentativo di portare un po’ di speranza, con il proprio amore, ed un’instancabile attività a favore dei più deboli. Colpire questi “angeli della solidarietà” significa minare il futuro di paesi lontani dallo sviluppo, dove appare difficile parlare di Stato di diritto, rispetto della vita umana e molto altro”. Con queste parole il presidente delle ACLI di Vicenza aps, Carlo Cavedon, interviene a poche ore dall’efferato omicidio della missionaria laica scledense Nadia De Munari, misteriosamente assassinata in Perù. Episodio cui è seguito, proprio ieri, il ferimento di Padre Christian Carlassare, vescovo più giovane d’Italia, originario di Piovene Rocchette, ed impegnato in Sud Sudan.
Nadia De Munari è stata violentemente uccisa nel centro “Mamma mia” di Nuevo Chimbote, il quartier generale del massiccio dispositivo di volontariato che Operazione Mato Grosso gestisce in Perù. La parrocchia dove lavorava la cinquantenne missionaria dell’Alto Vicentino conta 100 mila abitanti, persone scese dalle Ande per cercare fortuna e sistemate in una specie di baraccopoli. La donna gestiva sei asili, quasi 600 bambini ed altrettante storie di disagio e povertà.
“Non possiamo dimenticare un’altra vittima, l’ambasciatore italiano Luca Attanasio, ucciso il 22 febbraio scorso – sottolinea il presidente Cavedon – assieme al carabiniere Vittorio Iacovacci ed al loro autista Mustapha Milambo, nella regione congolese del Nord Kivu, durante un sequestro finito in scontro armato”.
Le ACLI di Vicenza aps piangono queste persone, ma invitano i tanti volontari impegnati a non gettare la spugna. “Non dobbiamo arrenderci alla violenza – conclude il presidente Cavedon – perché la fede e l’amore sono più forti e contribuiscono a migliorare il nostro mondo, portando speranza anche dove sembra non esserci un domani. Dobbiamo continuare a sostenere l’azione di missionari e volontari che ogni giorno rischiano la propria vita non voltando le spalle a chi soffre, per tentare di offrire loro un’opportunità”.