Articoli filtrati per data: Dicembre 2024
Dal 18 luglio parte la Carta alimentare con limite ISEE
Dal 18 luglio, tramite Poste Italiane, partirà la distribuzione della carta solidale meloniana “Dedicata a te”, per far fronte al caro spesa e offrire un sostegno alle famiglie in difficoltà economica sull’acquisto di beni alimentari di prima necessità. Diamo subito qualche dato generale. Valore complessivo contenuto nella carta: 382 euro; destinataria della card è una platea di circa 1,3 milioni di famiglie, per uno stanziamento di risorse pari a 500 milioni di euro, vale a dire il fondo specifico istituito dalla Legge di Bilancio 2023 per finanziare l’intera operazione. Il decreto attuativo della card, firmato a quattro mani dai ministeri dell’Economia e dell’Agricoltura, è approdato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 12 maggio, mentre è del 26 maggio il messaggio 1958 con cui l’INPS ha fornito nel dettaglio tutte le istruzioni sui requisiti e le regole di accesso al contributo.
Carta solidale “Dedicata a te”: chi sono i beneficiari
Come accennato, la carta solidale è destinata alle famiglie in difficoltà economica. E già qui va fatto un distinguo, perché saranno destinatari della carta solo le famiglie con almeno tre componenti, quindi in parole povere single e coppie resteranno tagliati fuori (lo spieghiamo meglio nell'ultimo paragrafo). Traducendo poi in senso pratico il requisito della "difficoltà economica", è stata individuata dal legislatore una soglia ISEE non superiore a 15.000 euro. Ma non è tutto, perché per risultare tra i nuclei che potranno materialmente prendere possesso della card, l’ISEE 2023 attestante la situazione economica della famiglia deve risultare già esistente alla data del 12 maggio 2023, giorno di entrata in vigore del decreto (l’altro requisito, non economico, prevede che tutti i componenti della famiglia siano iscritti all’Anagrafe comunale della Popolazione Residente). In altri termini, è un po’ come se i giochi fossero già stati chiusi prima ancora di cominciare, visto che fare un ISEE adesso con la speranza, un domani, di ricevere la carta sarà perfettamente inutile; idem per tutte le attestazioni ISEE già fatte che riportano una data successiva al 12 maggio 2023, perché sebbene collocate economicamente entro i ranghi dei 15.000 euro, non daranno comunque diritto alla card.
Carta solidale “Dedicata a te” incompatibile col Reddito di Cittadinanza
Vi sono infine altri paletti restrittivi, stavolta riguardanti l’incumulabilità tra diverse prestazioni di sostegno, ovvero il contributo della card “Dedicata a te” non spetterà ai nuclei che risultino già beneficiari delle seguenti prestazioni economiche: Reddito di Cittadinanza, Reddito di inclusione, o qualsiasi altra misura di inclusione sociale o sostegno alla povertà; la carta non spetterà nemmeno se anche uno solo dei componenti del nucleo “sia percettore – scrive l’INPS – di Assicurazione Sociale per l'Impiego - NASPI e Indennità mensile di disoccupazione per i collaboratori - DIS-COLL; Indennità di mobilità; Fondi di solidarietà per l’integrazione del reddito; Cassa integrazione guadagni-CIG; qualsivoglia differente forma di integrazione salariale o di sostegno nel caso di disoccupazione involontaria, erogata dallo Stato.
Carta solidale “Dedicata a te”: come se ne entra in possesso
Andando invece nel pratico, la procedura di consegna delle card non prevede la presentazione a monte di una domanda specifica. “Le carte – spiega infatti l’INPS nel suo messaggio – verranno consegnate agli aventi diritto presso gli uffici postali abilitati al servizio e verranno rese operative a partire dal mese di luglio 2023”. Ma attenzione, perché “la mancata effettuazione del primo pagamento entro il 15 settembre 2023 (cioè traducendo: se la carta, dopo essere stata ritirata, ad esempio il 25 luglio 2023, non viene poi usata almeno una volta entro il 15/09, ndr) comporterà la non fruibilità delle carte e la conseguente decadenza del beneficio”.
Quindi, come riportato dal Sole 24 Ore all’indomani della conferenza stampa di presentazione della card, “a partire dal 18 luglio i Comuni invieranno le comunicazioni ai beneficiari della carta contenenti le indicazioni per il ritiro presso gli Uffici postali”. Va infine specificato che il rilascio avverrà secondo una precisa graduatoria di precedenze, privilegiando nell’ordine i nuclei familiari:
- composti da non meno di tre componenti, di cui almeno uno nato entro il 31 dicembre 2009;
- composti da non meno di tre componenti, di cui almeno uno nato entro il 31 dicembre 2005;
- composti da non meno di tre componenti.
Fonte: www.aclivicenza.it
DATI INAIL PRIMI 5 MESI 2023: QUANTE SONO LE MALATTIE PROFESSIONALI E GLI INFORTUNI NON DENUNCIATI?
Infortunio sul lavoro: i numeri del 2023
L’Inail ha reso disponibili i dati relativi al periodo gennaio-maggio del 2023: le denunce di infortunio presentate entro il mese di maggio di quest’anno sono state 245.857, in calo rispetto allo stesso periodo del 2022 (-24,1%).
Una lettura superficiale di tale dato sembrerebbe documentare una diminuzione degli infortuni sul lavoro. Ma come sempre, i dati vanno interpretati. Infatti, il calo degli infortuni è quasi esclusivamente dovuto alla diminuzione dei contagi da Covid in ambito lavorativo. Non è un caso che il settore che ha registrato la più consistente riduzione (-75,2%) sia quello della Sanità, il più colpito dai contagi lavorativi.
Purtroppo, e ne danno conto ogni giorno i media, il raffronto tra 2022 e 2023 registra una preoccupante conferma dei casi di infortunio mortale. Sono stati 358 i morti sul lavoro nei primi cinque mesi, con una lieve diminuzione pari all’1,6% rispetto allo stesso periodo del 2022.
Sono aumentati gli infortuni in itinere (quelli che avvengono nel tragitto andata-ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro), passati dai 33.523 dei primi cinque mesi del 2022 ai 35.623 dello stesso periodo 2023 (+6,3%).
Malattia professionale: i numeri del 2023
Anche sul versante delle malattie professionali, i dati parlano chiaramente di un consistente aumento delle denunce: a fine maggio 2023 sono state 31.346 le patologie denunciate, ben 5.753 in più rispetto allo stesso periodo del 2022 (+22,5%). Ormai da anni i numeri confermano il trend in ascesa delle malattie professionali, che vedono le patologie osteo-articolari, quelle del sistema nervoso e dell’orecchio tra le più numerose, seguite da patologie dell’apparato respiratorio e dai tumori.
È evidente che molto ci sia ancora da fare a livello di prevenzione, agendo su diverse leve che riguardano: la formazione in tema di sicurezza (fin dalla scuola!), l’addestramento dei lavoratori, il potenziamento delle attività ispettive, la diffusione di “buone prassi” e di tecnologie innovative.
Infine, va considerato che i dati Inail non rispecchiano esattamente la realtà: quanti lavoratori sono affetti da patologie causate dal lavoro e non sono a conoscenza del fatto che esiste un indennizzo specifico o, in alcuni casi, hanno paura delle ripercussioni nel rapporto lavorativo? Oppure, quanti lavoratori hanno un rapporto in “nero” e quindi, le casistiche di infortunio, per ovvie ragioni, non finiscono nei dati statistici registrati dall’Inail?
In caso di infortunio (anche in situazioni lavorative non “regolari”) o di malattia riconducibile al lavoro, non esitare a rivolgerti al Patronato Acli, per conoscere e far valere i tuoi diritti.
Fonte: www.patronato.acli.it
IN ARRIVO LA 14a PER LE PENSIONI PIU' BASSE
NOVITA' PER LA RATA DI LUGLIO
IN ARRIVO LA 14a PER LE PENSIONI PIU' BASSE
Più correttamente si definisce somma aggiuntiva, ma tutti la chiamano quattordicesima che verrà pagata in aggiunta alla rata mensile nel corrente mese di luglio.
Si tratta di un sostegno rivolto ai pensionati dai 64 anni (al 31 luglio) in su, titolari di pensioni basse - definite tali in base a criteri precisi che possono essere consultati nelle tabelle del video di approfondimento.
Per verificare se si ha diritto alla quattordicesima e in che misura, il Patronato Acli è in grado di dare tutte le risposte utili.
Argomenti:
00:10 Requisiti e parametri: età e reddito
00:44 Tetto massimo reddituale
01:00Trattamento minimo mensile (TM)
01:19 Vecchi beneficiari: tabella
01:28 Nuovi beneficiari: tabella
01:38 Casi particolari sistema ex INPGI
Il male oscuro dilaga nel mondo
Dici malattia e si pensa alla malattia fisica, al corpo, ai tumori, agli infarti, agli incidenti. Dici “malattia fisica” ma si dovrebbe aggiungere sempre “e mentale”. Perché di malattie sia fisiche che mentali soffre l’umanità. A ricordarci quanto la salute mentale sia parte integrante delle persone è adesso un rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS, World menthl healt report) che indica addirittura una possibile percentuale della popolazione mondiale che ne sarebbe affetta: 8%, in valori assoluti una cifra spaventosa, 970 milioni di persone! Le più colpite, e come potrebbe essere altrimenti, quelle più fragili, che abitano nei Paesi a reddito medio-basso.
I disturbi mentali più diffusi, già prima della pandemia, nel 2019, erano l’ansia (31%) e la depressione (28,9%) ma col Covid hanno avuto una ulteriore diffusione rispettivamente del 26 e 28%. Fra i malati mentali, denuncia il rapporto, i tassi di mortalità sono molto più che proporzionali rispetto alla popolazione generale. In particolare la schizofrenia e il disturbo bipolare, ossia le condizioni più gravi, causano la morte prematura da 10 a 20 anni prima, provocata da malattie prevenibili, in particolare respiratorie, cardiovascolari e infezioni, molto comuni nelle persone che vivono con un disturbo mentale.
Abbastanza dissimili, ma non da stravolgere il quadro d’insieme, le cifre che riguardano l’Europa. Dai dati che riporta la Commissione, nel 2019 i problemi di salute mentale interessavano 84 milioni di persone, un cittadino ogni sei, col comporto di una spesa del 4% del Pil della Ue con notevoli disparità in termini regionali, sociali, di genere e di età. Da allarme rosso le cifre che riguardano i lavoratori: il 27% ha riferito di provare sul luogo di lavoro stress, depressione e ansia. Il 13% ha riferito di sentirsi solo, isolato, per la maggior parte del tempo. con le conseguenze di tutto questo che si possono ben immaginare.
Addirittura sconvolgenti i dati riferiti ai giovani e giovanissimi. A livello mondiale, nel 2019 il 14% di quelli compresi fra i 10 e i 19 anni sarebbe stato affetto da disturbi mentali. Un capitolo a parte meritano i suicidi. Nel mondo sono la causa principale di morte in questa fascia di età. A livello europeo, fra i 15 e i 19 anni, sono la seconda causa di morte dopo gli incidenti stradali. Ancora: nel 2019 il 77% di tutti i suicidi si è verificato nei Paesi a reddito medio-basso dove vive la maggioranza della popolazione mondiale. Ma è nei Paesi a reddito alto che si registra il tasso più alto rispetto alla popolazione.
Di fronte a questi dati si capisce la portata della sfida. Sempre secondo l’OMS sette persone su 10 non hanno le cure necessarie, i farmaci psicotropi essenziali, ma neanche supporto sociale, incluso alloggio, occupazione, istruzione o supporto legale. Nel 2020 meno della metà dei 194 Stati membri ha riferito di aver fornito uno di questi tipi di assistenza e solo uno su quattro ha dichiarato di averli forniti tutti.
Adesso si invocano misure urgenti e diffuse. Stanziamenti massicci per strutture. Ma anche campagne di prevenzione e di sensibilizzazione per togliere, prima di tutto, lo stigma della malattia mentale. Oggi meno del 2% del bilancio sanitario dei Paesi è destinato a questo scopo.
Per quanto riguarda l’Europa la Commissione indica che il bilancio destinato a sostenere questo sforzo quantificando un primo impegno per un miliardo e 200 milioni per il periodo 2021-2027. Cifra che però dovrebbe essere integrata con gli stanziamenti di ogni Paese membro.
Fonte: https://www.fondazionegrandi.it/
Caf Acli: mio figlio, che ha guadagnato 3200 euro, può essere considerato a carico ai fini fiscali?
D: Mio figlio nel 2022 ha compiuto 25 anni. Avendo fatto dei lavori ha totalizzato un reddito annuo di circa 3.200 euro. Non so se posso dichiararlo fiscalmente a carico nel 730/2023.
La risposta è no: il figlio che nel 2022 ha compiuto 25 anni conseguendo un reddito superiore a 2.840 euro non può essere messo a carico nel 730. A decorrere dal 1° gennaio 2019, il limite di reddito per essere considerati fiscalmente a carico è stato incrementato da 2.840,51 a 4.000 euro in relazione ai figli di età non superiore a 24 anni. Ora: il requisito anagrafico dei 24 anni per poter considerare il figlio a carico entro la soglia reddituale fino a 4.000 euro ha efficacia su tutto l’arco dei 12 mesi quando avviene il compimento del 24esimo compleanno, a prescindere dalla data. Lo stesso ragionamento, ma all’inverso, si applicherà l’anno successivo, quando il figlio (come nel caso della domanda) compirà 25 anni; a quel punto, decadendo la barriera dei 24 anni, non si potrà più far valere la soglia reddituale dei 4.000 euro ma si dovrà fare riferimento a quella dei 2.840,51 euro
Guarda come prenotare un appuntamento e verifica il nostro elenco documenti!
Per maggiori informazioni www.aclivicenza.it
CONTRATTO DI PRESTAZIONE OCCASIONALE, QUALI I NUOVI LIMITI DI UTILIZZO?
A partire da gennaio sono aumentati i massimali di utilizzo per il contratto di prestazione occasionale: il compenso massimo erogabile da ciascun utilizzatore è stato raddoppiato ed è ora pari a 10.000 euro per ciascun anno.
Il contratto di prestazione occasionale può essere utilizzato dai datori di lavoro che hanno alle proprie dipendenze fino a 10 lavoratori subordinati a tempo indeterminato ad eccezione delle imprese dei settori agricolo, edile e poche altre.
Quali sono i nuovi limiti di utilizzo del contratto di prestazione occasionale?
Il contratto di prestazione occasionale può essere attivato con i seguenti limiti:
- compenso massimo di ciascun prestatore (lavoratore), con riferimento alla totalità degli utilizzatori (datori di lavoro); 5.000 euro netti;
- compenso massimo di ciascun utilizzatore, con riferimento alla totalità dei prestatori: 10.000 euro netti, elevati a 15.000 euro per gli utilizzatori che operano nei settori dei congressi, delle fiere, degli eventi, degli stabilimenti termali e dei parchi divertimento;
- compenso percepito da ogni prestatore in favore del medesimo utilizzatore: 2.500 euro netti o comunque non oltre 280 ore annue.
Il compenso è liberamente stabilito dalle parti, con un limite minimo di 9 euro per ogni ora di prestazione lavorativa. I compensi percepiti dal lavoratore sono esenti da imposizione fiscale e non incidono sul suo stato di disoccupazione.
Per poter utilizzare il contratto di prestazione occasionale, utilizzatori e prestatori devono registrarsi sul portale dell’Inps e la prestazione lavorativa va rendicontata almeno 60 minuti prima dell’inizio.
Fonte: www.patronato.acli.it
Creare una comunità a misura della persona anziana
GRAN PARTE DEGLI ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI RISIEDE IN FAMIGLIA: UN SOVRACCARICO DI IMPEGNO PER CHI LI ACCUDISCE QUOTIDIANAMENTE
La FAP Acli di Vicenza ha promosso un ciclo di tre incontri per approfondire le problematiche relative e fornire indicazioni per accedere alle opportunità di sostegno attualmente esistenti
Nel Veneto l'83% dei 180 mila anziani non autosufficienti viene accudito dai famigliari (spesso da uno solo), anche con l'aiuto di una badante. Un dato che esprime tutta la realtà e la complessità del fenomeno nel quale le famiglie sono chiamate ad un sovraccarico assistenziale che richiede spesso competenze di carattere sanitario e che abbisogna di sostegno concreto da parte delle amministrazioni pubbliche. Questa l'analisi puntuale ed approfondita condotta dal dott. Renzo Grison – responsabile delle politiche sociosanitarie della FAP Acli di Vicenza.
Indicazioni specifiche sulle opportunità offerte dalla normativa vigente sono state illustrate da Andrea Felline di Acli Service srl; mentre Tiziana Ribic – Patronato Acli Vicenza – ha delineato l'iter amministrativo per ottenere i supporti necessari di carattere economico e sanitario.
Il segretario provinciale della FAP Acli Andrea Luzi ha sottolineato l'importanza della iniziativa a sostegno di chi si prende cura della persona anziana (care giver) e che meriterebbe un riconoscimento specifico anche in termini di formazione permanente.
In autuno il ciclo di conferenze riprenderà sulle tematiche dell'amministrazione di sostegno, con l'apporto professionale dell'avv. Elisabetta Zanon.
Argomenti:
Il sovraccarico assistenziale delle famiglie
Pensioni minime: aumento dal 1° luglio con pagamento degli arretrati
la Legge di Bilancio 2023 ha introdotto un aumento temporaneo delle pensioni minime, a decorrere da gennaio 2023, per il biennio 2023/2024. A chi spetta e quanto è l’aumento?
Le pensioni minime vedranno un incremento del loro importo, a decorrere dal 1° gennaio 2023: l’aumento verrà erogato dall’INPS a partire dal 1° luglio con il pagamento degli arretrati relativi al primo semestre.
A chi spetta l’aumento della pensione?
Gli aumenti spettano ai titolari di pensione integrata al trattamento minimo.
A quanto ammonta l’aumento delle pensioni minime?
Gli aumenti sono pari all’1,5 per cento per l’anno in corso, tredicesima compresa, e del 2,7 per cento per l’anno 2024. Attenzione: le percentuali del 2023 e del 2024 non si sommano, pertanto ma si sovrappongono.
Un maggiore aumento, pari al 6,4 per cento, è previsto per i titolari delle pensioni minime che hanno compiuto, a decorrere dal 2023, i 75 anni di età.
2023 aumento pensioni minime | Importo mensile
2023 |
Importo mensile
2023 con aumento |
Differenza mensile |
Pensionati con meno di 75 anni | 563,74 euro | 572,20 euro | + 8 euro mensile |
Pensionati ultrasettantacinquenni | 563,74 euro | 599,82 euro | + 36,08 mensile |
Gli operatori del Patronato ACLI sono a disposizione per la verifica della situazione dei pensionati a fronte di eventuali anomalie, rivolgiti in una delle Sedi del Patronato ACLI a te più vicina.
fonte: www.patronato.acli.it
Approvato in via definitiva il sistema di interventi a sostegno dei consumi energetici, di agevolazioni per gli adempimenti fiscali e di sostegno agli operatori sanitari
Già operativo da marzo il decreto legislativo in materia ora è stato approvato definitivamente, assicurando così il bonus Gas ed Energia sulle bollette in scadenza, la riduzione dell’IVA (con conseguente diminuzione dell’importo da pagare); confermate inoltre le altre agevolazioni, tra le quali i contributi straordinari per privati e aziende, con particolare riguardo ai progetti di risparmio energetico.
Importanti, inoltre, le disposizioni per il settore sanitario per sostenere e tutelare la professionalità del personale medico e infermieristico, riconoscendo maggiori spazi di operatività anche autonoma nell’ambito degli ospedali, per dare risposte più tempestive alle richieste dei pazienti.
Per l’Agenzia delle Entrate si conferma la linea della tregua fiscale, spostando ad autunno le scadenze per le conciliazioni e introducendo il “ravvedimento speciale” per chiudere le controversie tra fisco e contribuente.
Attenzione: solo gli operatori del CAF e Patronato ACLI sono in grado di dare risposte concrete ed operative alle singole situazioni
Argomenti: