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Articoli filtrati per data: Dicembre 2024

Il vicentino Andrea Luzi, direttore generale del Sistema ACLI di Vicenza e segretario provinciale Fap Acli,la prima in Italia per numero di soci nella galassia aclista, in occasione del 27° Congresso nazionale delle ACLI aps a Roma, lo scorso 1 dicembre, è stato eletto componente del Consiglio Nazionale, del quale fa parte sin dal 2008.Andrea Luzi è il dirigente più blasonato nella storia delle Acli vicentine, se si considera che dal 2000 al 2008 è stato Presidente delle Acli beriche, dal 2008 al 2016 Presidente delle Acli del Veneto, dal 2009 al 2012 responsabile nazionale della Governance e membro della Presidenza nazionale Acli con delega al Welfare e Reti di impresa, dal 2016 al 2021 Presidente nazionale Caf Acli srl e componente la Presidenza nazionale Acli con delega alle politiche fiscali.

Andrea Luzi esprime grande soddisfazione per il risultato ottenuto: “Portare a Roma il punto di vista di Vicenza è importante, in quanto la nostra provincia è cresciuta e rappresenta un fiore all’occhiello del Sistema ACLI aps sul panorama nazionale. Vicenza, inoltre, non si ferma a questo, in quanto rappresenta un modello anche sotto il punto di vista associativo e dei servizi, con formatori d’eccellenza a livello nazionale nei diversi settori”.

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Il 16 dicembre, andrà in scadenza il pagamento del saldo IMU che segnerà la chiusura dei conti con l’imposta 2024. Di norma il versamento non è dovuto se non supera i 12 euro, da intendere come imposta totale dovuta sull’intero anno e non come singola rata di acconto o saldo (meglio comunque verificare cosa è stato disposto nello specifico dal proprio Comune). Quindi, per esempio, se all’acconto di giugno si sono pagati 10 euro e altrettanti ne devo pagare a saldo, l’imposta è sicuramente dovuta.

Saldo IMU 2024: chi deve pagarlo

L'IMU va pagata col Modello F24 dai proprietari di abitazioni principali di lusso (categorie catastali A1, A8 e A9) o di seconde/terze case vuote o affittate. In caso di bisogno i consulenti CAF ACLI sono pronti a darvi una mano sulla trafila necessaria per adempiere all’obbligo: dalla verifica sull’aliquota annua, alla compilazione del modello di pagamento con cui poi si dovrà andare in banca o alla posta, salvo la scelta di farsi addebitare l’importo per via telematica sul conto corrente.

Saldo IMU 2024: come si paga

Il modello F24 per il pagamento dell’IMU va intestato al titolare del versamento, ovviamente in base all’utilizzo dell’immobile, al periodo e alla singola quota di possesso, indicando il codice del Comune destinatario del tributo (ad esempio H501 è il codice di Roma). Se poi si è residenti all'estero, per i versamenti occorre contattare direttamente il Comune beneficiario per ottenere le relative istruzioni e il codice IBAN del conto sul quale accreditare l’importo dovuto. In tal caso, qualora il residente all’estero fosse titolare di un c/c in Italia presso una delle banche convenzionate con l’Agenzia delle Entrate, potrebbe anche, previa registrazione ai servizi telematici della stessa Agenzia, compilare il Modello F24 ed eseguire il pagamento tramite il software F24 online.

Saldo IMU 2024: qual è l’aliquota giusta

Messe da parte le indicazioni pratiche sul versamento, un aspetto altrettanto importante è la delibera comunale che determina l’aliquota definitiva sul 2024. Il Comune infatti nel frattempo, rispetto all’acconto già pagato a giugno, potrebbe aver deliberato un’aliquota diversa, e magari anche più alta. Se allora l’aliquota dovesse essere cambiata rispetto a sei mesi fa, bisognerà ovviamente ricalcolare il tributo rapportandolo a tutti e 12 i mesi, o comunque all’intero periodo di possesso dell’immobile nell’arco dell’anno. Se invece da giugno l’aliquota non fosse variata, il saldo equivarrà esattamente alla rata di acconto.

Infine, un altro aspetto determinante potrebbe essere l’eventuale cambio d’uso dell’abitazione in corso d’anno: cioè ad esempio, se una seconda casa fosse rimasta vuota da gennaio a giugno, e per i restanti sei mesi, da luglio a dicembre, fosse stata locata, è chiaro il valore dell’aliquota – e quindi del calcolo finale – potrebbero variare.

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La pensione supplementare è un beneficio economico richiesto dal pensionato per utilizzare contributi versati in una gestione diversa da quella della sua pensione principale, quando questi contributi non bastano per ottenere una pensione autonoma

Esempi concreti

Giovanni ha lavorato per 30 anni in una ditta privata, versando i suoi contributi all’INPS nella Gestione Lavoratori Dipendenti. Al raggiungimento dei 67 anni di età conseguirà la sua pensione di vecchiaia. Tuttavia, Giovanni ha anche lavorato come libero professionista durante questi 30 anni e ha versato contributi nella Gestione separata. Per pochi mesi non continuativi e sovrapposti, avrà diritto a una pensione supplementare che si aggiunge alla principale.

Paolo è un dipendente statale, andato in pensione a 63 anni con 42 anni e 10 mesi di servizio. Ha versato contributi come giornaliero agricolo e apprendista all’inizio della sua carriera lavorativa; anche Paolo avrà diritto alla pensione supplementare per quei contributi. Tuttavia, dovrà aspettare i 67 anni per richiederla, come previsto dalla normativa.

Requisiti

La pensione supplementare è una prestazione erogata dall’INPS su domanda ed è richiesta in presenza di determinati requisiti:

  • possedere l’età anagrafica prevista per il conseguimento della pensione di vecchiaia (67 anni nel 2023);
  • essere già titolare di una pensione “principale” e avere interrotto il rapporto lavorativo;
  • avere almeno un contributo settimanale all’interno della gestione in cui viene richiesta la pensione supplementare.

La domanda per la pensione supplementare

Gli operatori del Patronato ACLI sono disponibili per valutare la tua situazione e presentare la domanda di pensione supplementare in via telematica all’INPS. Rivolgiti presso i nostri sportelli, cerca la sede a te più vicina.

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Lunedì, 25 Novembre 2024 07:20

Le ricette bianche solo in formato elettronico

ENTRO FINE ANNO, LE REGIONI DOVRANNO ATTIVARSI IN MERITO

LE RICETTE BIANCHE SOLO IN FORMATO ELETTRONICO, ON LINE

Resta comunque la possibilità di stamparle in caso di problemi di rete o di difficoltà del paziente

L’iniziativa tende a semplificare la burocrazia nel sistema sanitario, facendo un ulteriore passo in avanti nella digitalizzazione del libretto sanitario personale (fascicolo sanitario elettronico) che dovrà contenere non solo le ricette rosse (Fascia A con spesa a carico dello Stato) ma anche quelle bianche (Fascia C), per le patologie non gravi, totalmente a carico del paziente.

Alle persone che trovassero difficoltà sarà comune garantito l’accesso ai farmaci, anche con l’eventuale stampa della ricetta. Per le persone fragile è prevista anche la delega per l’accesso e la gestione del Fascicolo Sanitario Elettronico.

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Sono andato in pensione di vecchiaia all’inizio di quest’anno e mi è stata fatta una proposta l’assunzione come lavoratore dipendente molto interessante. Ma se dovessi accettare cosa succederebbe con la pensione che percepisco?

Coloro che sono andati in pensione di vecchiaia con le regole del sistema misto/retributivo ovvero con quelle del sistema contributivo possono tornare a lavorare come dipendente senza alcuna conseguenza per quanto riguarda la pensione in pagamento.

Dal 2001 la pensione di vecchiaia è cumulabile con i redditi da lavoro, sia da dipendente che da autonomo o di collaborazione.

L’unico aspetto negativo è quello fiscale: il reddito da lavoro, dipendente o autonomo, si sommerà a quello della pensione di vecchiaia e provocherà un cambio di aliquota IRPEF rispetto a quelle applicate su ciascuna tipologia di reddito, comportando un conguaglio fiscale in sede di dichiarazione dei redditi.

È chiaro che un nuovo lavoro implica anche il versamento all’INPS di ulteriori contributi: questi nuovi contributi non vengono considerati automaticamente nella pensione di vecchiaia che si sta percependo e bisogna ricordarsi di chiederli con una domanda di supplemento della pensione.

Per questa domanda, gli Operatori del Patronato Acli sono a completa disposizione per una consulenza su misura inerente la tua situazione: sappiamo bene che ogni carriera lavorativa è differente e le esigenze della vita sono diverse.

Trova la sede più vicina nella tua provincia e prenota il tuo appuntamento, ti aspettiamo!

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Lunedì, 11 Novembre 2024 08:25

Consigli utili per la stagione fredda

DOLORI MUSCOLARI DIFFUSI E SENZAZIONE GENERALE DI MALESSERE: FACCIAMO OGNI GIORNO STRETCHING

Con l’abbassarsi delle temperature il corpo reagisce facendo affluire più sangue al torace per tutelare gli organi vitali; questo provoca debolezza e contrattura nei muscoli, con riflessi anche sui nervi.

Lo stretching (movimenti coordinati di tensione e distensione della muscolatura) praticato quotidianamente permette di recuperare e mantenere la giusta tonicità.

Dinamici o statici gli esercizi di stretching ci difendono dai disagi dell’inverno, assieme ad una corretta e sana alimentazione e ad un abbigliamento adeguato.

 

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Giuseppe Brighenti, 66 anni, di Cittadella (Pd), è il nuovo presidente delle ACLI di Vicenza aps, l’Associazione di riferimento del laicato cattolico e dei lavoratori vicentini. Con una militanza di lungo corso nelle Acli, Brighenti vanta una straordinaria esperienza tecnico-amministrativa, che ha saputo negli anni coniugare con la sua spiccata sensibilità e capacità di rapportarsi con le persone nella comunità e nell’espletamento dei diversi incarichi associativi assunti in oltre 40 anni al servizio delle Associazioni cristiane lavoratori italiani.

Con la voce rotta dall’emozione, Giuseppe Brighenti, eletto dai consiglieri provinciali insediati a seguito del Congresso associativo dello scorso 19 ottobre, non ha esitato a ricordare che “gli ideali ed i valori delle Acli di ottant’anni fa, quando l’Associazione è nata, non sono poi così diversi da quelli di oggi. Siamo riusciti a rimanere sempre coerenti con la nostra mission: porre al centro dell’azione associativa la persona, con i suoi diritti e l’esigenza di essere tutelata a tutto tondo. E questo lavoro proseguirà, nel segno di una continuità imprescindibile e scritta nella nostra storia”.

Nel suo primo intervento da presidente provinciale, Brighenti ha presentato la sua squadra, perché ha tenuto a precisare che “le ACLI di Vicenza aps non ha avranno un presidente lasciato solo, perché non è mai stato così, ma la loro azione sarà il frutto di un’azione condivisa da un team di persone altamente qualificate”.

Ecco, quindi, la presentazione dei componenti della Presidenza provinciale delle ACLI di Vicenza aps in carica per il prossimo quadriennio: Katia Benedetti, responsabile allo Sviluppo associativo; Renzo Grison, vicepresidente vicario con delega all’Amministrazione ed alle Politiche sociosanitarie; Andrea Luzi, segretario provinciale dell’Associazione Fap Acli della provincia di Vicenza; Gianni Luigi Spagnolo, vicepresidente con delega ai rapporti con la Stampa cattolica ed alla promozione e valorizzazione del Magistero sociale della Chiesa; dott. commercialista Davide Azzolini, Organo di controllo; Barbara Testolin, responsabile Coordinamento provinciale Donne; Alessandra Visonà, delega alle Politiche familiari; Elisabetta Zanon, delega alle Politiche assistenziali; Massimo Giuseppe Zilio, delega ai rapporti con la Pastorale sociale del lavoro e con gli Organismi del laicato cattolico; Pierpaolo Vissà, presidente Unione Sportiva Vicenza aps.

Giuseppe Brighenti, attuale segretario regionale della Fap Acli, la Federazione anziani e pensionati delle Acli, che vede Vicenza quale prima Federazione dei pensionati aclisti in Italia, ha ringraziato il presidente uscente per lo straordinario lavoro svolto e per avergli consegnato un’Associazione forte e con ambiziosi obiettivi da mettere a segno in occasione del nuovo mandato di Presidenza.

L’elezione del presidente Giuseppe Brighenti è stata frutto della scelta unanime dei consiglieri provinciali eletti dal 32° Congresso delle ACLI di Vicenza aps: Jonathas Biagioni, Anna Bizzotto, Arianna Bordignon, Giuseppe Brighenti, Annalisa Carollo, Daniela Cattani, Matteo Crestani, Barbara Agnese Della Libera, Francesco Fietta, Oreste Fraccaro, Mauro Gramola, Renzo Grison, Andrea Luzi, Germano Martini, Sergio Meneguzzo, Daniela Menon, Sergio Michelazzo, Dimitri Piotto, Gilberto Pisanello, Roberto Riccioni, Eleonora Scremin, Valeria Siviero, Gianni Luigi Spagnolo, Giulia Vanin, Alessandra Visonà, Pierpaolo Vissà, Elisabetta Zanon e Massimo Giuseppe Zilio.

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Martedì, 29 Ottobre 2024 15:56

Il Bonus Natale per i lavoratori domestici

Una circolare dell’Agenzia delle Entrate ha chiarito che il “Bonus Natale” spetta anche ai dipendenti del settore domestico, colf, badanti e baby-sitter. Il Bonus consiste in un contributo di 100 euro, corrisposto ai lavoratori dipendenti con almeno un figlio a carico.

Bonus Natale: i requisiti per averne diritto

  • Essere lavoratori dipendenti nel 2024. La tipologia di contratto – determinato o indeterminato – e l’orario di lavoro – part-time o full-time – non sono rilevanti. Il Bonus spetta comunque.
  • Avere, nel 2024, un reddito complessivo non superiore a 28.000 euro.
  • Avere sia il coniuge (non legalmente ed effettivamente separato) sai un figlio fiscalmente a carico. In caso di nuclei familiari monogenitoriali, il bonus spetta se uno uno dei genitori è deceduto; se uno dei genitori non ha riconosciuto il figlio nato fuori del matrimonio; se il figlio è stato adottato da un solo genitore oppure è stato affidato o affiliato a un solo genitore.
  • Per i lavoratori domestici, avere capienza d’imposta sufficiente per poter recuperare il bonus in fase di dichiarazione dei redditi.

I lavoratori domestici come possono richiedere il Bonus Natale?

I lavoratori dipendenti dei settori diversi da quello del lavoro domestico riceveranno il Bonus Natale di 100 euro direttamente in busta paga in occasione del Natale 2024, con la 13ª mensilità.

Il datore di lavoro dei lavoratori domestici, invece, non funge da sostituto d’imposta e, quindi, non può anticipare il Bonus nella busta paga del lavoratore o lavoratrice domestica. Ne consegue che colf, badanti e baby-sitter dovranno fare richiesta del Bonus il prossimo anno, in occasione della dichiarazione dei redditi 2025.

In sintesi, non spetta alla famiglia datrice di lavoro corrispondere il Bonus Natale al lavoratore domestico che ha assunto. Sarà il lavoratore o la lavoratrice a verificare la presenza dei requisiti per poter richiedere il Bonus quando presenterà la dichiarazione dei redditi nel corso del 2025.

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L’indennità di accompagnamento è un sostegno economico per gli invalidi civili totalmente inabili residenti in Italia, che non possono deambulare senza assistenza permanente o necessitano di assistenza continua per le attività quotidiane, indipendentemente dal reddito personale annuo e dall’età. 

L’indennità di accompagnamento per l’anno 2024 è pari a 531,76€, spetta per 12 mensilità e, al pari delle altre provvidenze assistenziali, è esente da Irpef, cioè non è tassata e non va dichiarata in denuncia dei redditi né concorre alla determinazione del requisito reddituale previsto per l’attribuzione di altre prestazioni sociali o assistenziali erogate dallo stato.  

L’indennità, inoltre, non è reversibile ai superstiti e viene erogata al “solo titolo della minorazione” cioè a prescindere dal requisito reddituale personale, coniugale o familiare dell’avente diritto. 

L’importo 

Per il 2024, l’indennità ammonta a 531,76€, pagato per 12 mesi. È esente da Irpef, quindi non tassabile e non deve essere dichiarato nel reddito, né influisce su altre prestazioni sociali o assistenziali. L’indennità è non reversibile ai superstiti e viene concessa unicamente in base alla minorazione, indipendentemente dal reddito del beneficiario. 

A chi è rivolta 

L’indennità è concessa a cittadini italiani o UE residenti in Italia, e ai cittadini extracomunitari con un permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo, purché residenti in Italia. Non ci sono limiti di età per ottenere il beneficio. 

Possono riceverla coloro che: 

  • hanno un’invalidità civile totale e permanente del 100%; 
  • sono incapaci di camminare senza un accompagnatore oppure non possono svolgere attività quotidiane senza assistenza continua. 

Il riconoscimento avviene quando una persona non riesce a compiere gli atti quotidiani che una persona normale della stessa età può generalmente fare. 

Per la tua domanda  

Le sedi del Patronato Acli offrono assistenza e consulenza su misura, permettendoti di richiedere le prestazioni a cui hai diritto in base alla tua situazione personale! Trova la sede più vicina a te o prenota il tuo appuntamento 

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Lunedì, 28 Ottobre 2024 08:42

ASSEGNO INTEGRATIVO DI VEDOVANZA

SCATTANO GLI AUMENTI CHE POSSONO ESSERE ATTIVATI DA APPOSITE DOMANDE DOCUMENTATE

Siamo nell’ambito del lavoro dipendente e assimilato, con esclusione quindi della gestione speciale del lavoro autonomo.

L’aumento arriva fino a 634 euro annui ed è graduato in base al reddito annuale dell’interessato che non deve essere superiore a € 37.325,55.

Requisiti essenziali sono l’invalidità civile al 100%, la titolarità della pensione di reversibilità e il limite reddituale detto sopra.

Le domande possono riguardare anche annualità pregresse: in questi casi l’INPS non riconoscerà tutto il maturato ma al massimo 5 anni per un totale massimo di 3.000 euro.

 

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