È un momento difficile per due generazioni che perdono qualcosa di fondamentale non potendo più incontrarsi
Questa pandemia continua a seminare dolore, ansia, preoccupazioni in modo trasversale nelle persone di tutte le età. Gli scolari e gli studenti hanno visti stravolti i loro ritmi scolastici con la didattica a distanza che oltre a essere ampiamente insufficiente sul piano didattico li priva delle occasioni di socializzazione e di crescita che solo la scuola in presenza offre. I pediatri e gli psicologi ci mettono in allarme sul fatto che bambini e adolescenti cominciano ad accusare pesantemente i colpi e le conseguenze della pandemia da Covid, con la perdita delle attività sociali, sportive e di aggregazione anche scolastica, fondamentali per la loro crescita anche emotiva, che sta causando effetti pesanti sui ragazzi, con una serie di problematiche e patologie.
Stanno aumentando, i disturbi del sonno e l’obesità, ansie e disturbi psicosomatici anche tra i più piccoli delle materne e delle elementari. E tra gli adolescenti, problemi del comportamento, utilizzo distorto della rete e del web e anche incremento del consumo di droghe.
Molti giovani e adulti lavoratori precari, con il lockdown e le ricorrenti chiusure delle attività commerciali, hanno perso il lavoro e anche molti di coloro che avevano o hanno ancora un lavoro stabile e sicuro nell'industria, rischiano di perderlo in un prossimo futuro.
Gli anziani hanno pagato il prezzo più alto.
In provincia i decessi sono aumentati del 19 per cento rispetto al valore medio del quinquennio precedente e se si restringe il dato da marzo a dicembre, l'aumento sale al 25 per cento. Così i dati Istat e Iss che collocano la nostra provincia al secondo posto in regione, dopo Verona, per morti nell'anno del Covid.
Ma grave è stato e permane il disagio sofferto dalle persone anziane per l'isolamento e l'interruzione di legami affettivi, amicali e sociali. Tra i molti legami che l'isolamento e il distanziamento ha spezzato quello tra nipoti e nonni è uno dei più traumatici.
È un momento difficile per tutte e due le generazioni che perdono qualcosa di fondamentale non potendo più incontrarsi. La possibilità di avere accanto i nonni, custodi degli affetti e delle storie di famiglie, consente ai nipoti di scoprire attività e attenzioni nuove che i genitori non hanno tempo per trasmettere, come il piacere di leggere assieme le fiabe, la cura dell'orto e del giardino, il lavoro a maglia, l'attenzione per gli animali.
Ma anche da un punto di vista psicologico e relazionale, i nonni rappresentano per i nipoti un riferimento terzo rispetto a mamma e papà molto importante, fornendo stili e modalità di vita differenti e anche punti di vista diversi su vari argomenti sui quali i ragazzi imparano a parlare e a confrontarsi. E gli psicologi ci confermano che queste opportunità di relazioni pratiche e anche psicologiche diverse e sicure aiutano i bambini a strutturare la loro personalità in modo positivo e articolato e di costruire una buona autostima.
La psicoanalista Caterina Tabasso con una felice intuizione ci dice che “i nonni senza i bambini perdono degli antiossidanti relazionali, degli antidepressivi formidabili, dei trainer sportivi e mentali”. I nipoti impegnano sul piano cognitivo e danno nuovo senso alla vita dopo quella passata a occuparsi del lavoro o della casa; ci si sente ancora utili, oltre a poter godere di uno scambio affettivo profondo".
Anche gli specialisti ci dicono che l'interruzione forzata di relazioni consolidate tra i nonni e i bambini sono dannose per entrambi oltre che dolorose. E ci raccomandano di non sottovalutare questi traumi. Il distanziamento va rispettato soprattutto nell'interesse degli anziani più vulnerabili agli effetti del virus, ma può essere regolato e gestito con nuove e creative modalità di incontro come le videochiamate o continuando ad aiutare a fare i compiti via web col computer o solo per un saluto e una chiacchierata. E i genitori non devono sottovalutare questi aspetti della relazione nonni nipoti e incoraggiare i ragazzi anche a scrivere ai nonni per comunicare i loro pensieri, i sentimenti e organizzare anche brevi incontri distanziati all'aperto per rivedersi anche se con le mascherine. Gli psicologi ci avvertono che i ragazzi crescono in fretta e hanno un senso del tempo diverso e questo provoca angoscia in chi è avanti con l’età. C'è il rischio che dopo la pandemia gli anziani li ritroveranno cambiati, senza aver più bisogni di loro e di perdere così il tempo prezioso di affetto e rapporti, che non torna più.