Articoli filtrati per data: Settembre 2024

La recrudescenza del numero dei contagi nelle ultime settimane, stanno mettendo il mondo della scuola davanti ad un maggior rischio di contrarre la malattia, anche se i docenti sono perlopiù vaccinati.  

Purtroppo risultano ancora numerose le casistiche di contagio in ambito lavorativo segnalate come semplice “malattia comune”, quindi all’Inps, e non come “infortunio”, di competenza Inail. Ma ricordiamo che la tutela non è la stessa e molte peculiarità non sono previste in quella Inps. 

Perché è determinante denunciare l’infortunio all’Inail 

Il fatto è abbastanza semplice: trattasi di una malattia nuova, ancora poco conosciuta dagli scienziati, anche se è certa la possibilità di bersaglio multiorgano. Infatti è oramai chiaro che gli organi ad essere colpiti non sono solamente cuore e polmoni, ma gli effetti della malattia possono determinare danni di natura neurologica, nefrologica, psichica, osteoarticolare, ecc.  E poi, chi può immaginare quali saranno le conseguenze del contagio a distanza di mesi, oppure di anni? 

Una volta che il caso è riconosciuto in ambito lavorativo, la tutela Inail prevede la possibilità di richiedere il riconoscimento di eventuali aggravamenti per un periodo di 10 anni dal momento dell’assenza lavorativa. Ma non solo, perché l’Inail offre la possibilità di un servizio psicologico dedicato e comunque percorsi di monitoraggio personalizzato della situazione sanitaria. 

Attività ad elevato rischio di contagio

Non bisogna poi dimenticare che lo svolgimento dell’attività lavorativa svolta in presenza, tenuto conto che la stessa comporta necessariamente il costante contatto con gli studenti ed il pubblico, viene considerata attività ad elevato rischio di contagio; quindi il riconoscimento da parte dell’Inail del contagio è facilitato, perché in diversi casi è possibile applicare il principio della “presunzione semplice”. 

Una nota del Ministero dell’Istruzione dello scorso maggio ricordava, per il semplice fatto che il personale dipendente della scuola, abitualmente, fa uso di strumenti, elettrici, elettronici ed informatici, come computer, tablet, fotocopiatrici, videoregistratori, proiettori, ovvero attività comunque considerate rischiose, è sottoposto alla copertura dell’assicurazione obbligatoria Inailcontro gli infortuni e le malattie professionali. 

Ma anche laddove non faccia uso diretto di tale strumentazione, l’obbligo assicurativo Inail permane per tutti coloro che siano direttamente adibiti ad esperienze tecnico-scientifiche, ad esercitazioni pratiche e ad esercitazioni di lavoro. In sostanza risultano davvero limitati i casi esclusi da questo tipo di assicurazione. 

Quindi, una volta entrati nell’ambito di applicazione dell’assicurazione Inail, la copertura riguarda tutte le situazioni di rischio, come anche la didattica a distanza, oppure di infortunio in itinere. 

Con tali presupporti è facile intuire che anche il caso di infezione da SARS-Cov2, contratto in ambito lavorativo, è assoggettato alla tutela Inail.  

Prenota un appuntamento

Anche nei casi segnalati come “malattia comune”, per i quali però si ipotizza che il contagio sia avvenuto in ambito lavorativo o comunque vi sia la presenza di postumi permanenti, Gli operatori del Patronato ACLI saranno a tua disposizione . Trova la sede a te più vicina e prenota un appuntamento, ti aspettiamo!  

 

Massimiliano Assalve

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Superbonus e Legge di Bilancio 2022 per villette: via tetto ISEE e proroga al 31 dicembre 2022

Prendiamo in considerazione, di tutto il testo della Legge di Bilancio, l’articolo 9 e vediamo cosa cambia per i proprietari di abitazioni “singole” o “autonome” ed edifici unifamiliari. Il testo precedente estendeva le detrazioni del 110% solo al 30 Giugno 2022 per le abitazioni principali di persone fisiche. Era prevista tuttavia una proroga al 31 Dicembre 2022 in due casi:

  • con CILAS presentata entro il 30/09/2021
  • con un ISEE inferiore a 25mila euro senza vincolo di CILAS e avviando in qualunque momento i

Cosa cambia con il testo approvato?

Ora è possibile ottenere le agevolazioni per le spese sostenute fino al 31/12/2022 a patto che al 30 Giugno 2022 siano completati i lavori per il 30% del valore complessivo. In caso contrario la scadenza resta quella attuale del 30 Giugno 2022. In buona sostanza scompare il tetto ISEE di € 25.000 per ottenere le detrazioni del 110% e viene sostituito da un più accessibile SAL 30%. Scompare anche il vincolo della CILAS al 30/09/2021. Questa è una buona notizia per tutti quei professionisti e imprese che, pur avendo le commesse, temevano di non riuscire a rientrare nei vincoli stretti del precedente testo.

Superbonus e Legge di Bilancio per condomìni: esteso al 2025 con nuove aliquote

 Ottime novità per i condomìni e per i singoli proprietari di più unità immobiliari fino a un massimo di 4.

Si conferma infatti la aliquota del 110% per tutte le spese sostenute al 31/12/2023 e inoltre si propongono nuove aliquote per gli anni successivi:

  • 70% per le spese sostenute entro il 31/12/2024
  • 65% per le spese sostenute entro il 31/12/2025.

In sostanza, coloro che iniziano i lavori con ritardo possono comunque contare, grazie alla Legge di Bilancio 2022, su bonus edilizi e agevolazioni fiscali sostanziose ben oltre il termine del 31 dicembre 2023.

Un’eccezione riguarda invece i Comuni dei territori colpiti da eventi sismici verificatisi a far data dal 1° aprile 2009 dove sia stato dichiarato lo stato di emergenza. In questi casi infatti l’aliquota di detrazione resta nella misura del 110 per cento. Non solo: si mantiene lo stesso vantaggio fiscale definito dai commi 1-ter, 4-ter e 4-quater. Questo significa che, ad esempio, il massimale di spesa è incrementato del 50%. 

Scadenze e detrazioni per terzo settore, ex IACP ed associazioni sportive

Nel testo si nota che ora sono espressamente citati gli Enti e le associazioni del Terzo Settore. Le nuove scadenze del Superbonus per i condomìni si applicano anche a loro quando intervengono sul patrimonio immobiliare. La Legge Rilancio definisce meglio i soggetti che costituiscono questo gruppo: “...organizzazioni non lucrative di utilità sociale di cui all’articolo 10 del decreto legislativo 4 dicembre 1997, n. 460,...le organizzazioni di volontariato iscritte nei registri di cui all’articolo 6 della legge 11 agosto 1991, n.266, e...le associazioni di promozione sociale iscritte nel registro nazionale e nei registri regionali e delle province autonome di Trento e di Bolzano previsti dall’articolo 7 della legge 7 dicembre 2000, n.383...”

Anche gli ex IACP e le cooperative di abitazione guadagnano alcuni mesi. Il termine del Superbonus 110 è prorogato di ulteriori 6 mesi, al 31/12/2023 se al 30/06/2023 presentano uno Stato di Avanzamento lavori (SAL) del 60%.

Nessuna novità, invece, per le associazioni sportive. Queste potranno detrarre al 110% le spese sostenute fino al 31/12/2022 solo se al 30/06/2022 avranno un SAL al 60%.

Superbonus e Legge di Bilancio 2022: fotovoltaico e altri interventi trainati

Nel testo approvato della legge di Bilancio 2022 si fa finalmente chiarezza sulle scadenze per fotovoltaico e interventi trainati.

In realtà si tratta di un riallineamento con quanto già previsto per il Superbonus. Gli interventi di installazione di impianti fotovoltaici e di colonnine di ricarica, così come gli altri interventi trainati di efficientamento energetico (es. infissi-serramenti, ecc.),seguono le scadenze dell’intervento Superbonus che li traina.

 

Tabella nuove scadenze Superbonus (interventi trainanti e trainati)

 

 

30 giugno 2022

31 dicembre 2022

30 giugno 2023

31 dicembre 2023

31 dicembre 2024

31 dicembre 2025

Condomìni

 

 

 

SCADENZA DETRAZIONE 110%

SCADENZA DETRAZIONE 70%1

SCADENZA DETRAZIONE 65%2

Unico/i proprietario/i fino a 4 unità immobiliari

 

 

 

SCADENZA DETRAZIONE 110%

SCADENZA DETRAZIONE 70%3

SCADENZA DETRAZIONE 65%4

Persone fisiche aventi diritto su abitazioni singole e/o autonome

SCADENZA

Se al 30/06/22 SAL al 30%

 

 

 

 

Ex IACP e

cooperative di abitazioni

 

 

SCADENZA

Se al 30/06/23 SAL al 60%

 

 

Enti e associazioni del Terzo Settore

 

 

 

SCADENZA DETRAZIONE 110%

SCADENZA DETRAZIONE 70%5

SCADENZA DETRAZIONE 65%6

Associazioni sportive

SCADENZA

Se al 30/06/22 SAL al 60%

 

 

 

 

 

  1. Per gli interventi su edifici danneggiati da eventi sismici dal 2009 l'aliquota di detrazione resta al 110%
  2. Per gli interventi su edifici danneggiati da eventi sismici dal 2009 l'aliquota di detrazione resta al 110%
  3. Per gli interventi su edifici danneggiati da eventi sismici dal 2009 l'aliquota di detrazione resta al 110%
  4. Per gli interventi su edifici danneggiati da eventi sismici dal 2009 l'aliquota di detrazione resta al 110%
  5. Per gli interventi su edifici danneggiati da eventi sismici dal 2009 l'aliquota di detrazione resta al 110%
  6. Per gli interventi su edifici danneggiati da eventi sismici dal 2009 l'aliquota di detrazione resta al 110%

 

Barriere architettoniche dal 50% al 75%

Buone notizie per gli interventi volti ad eliminare le barriere architettoniche. Per le spese sostenute nel 2022, infatti, si può applicare un’aliquota di detrazione specifica del 75% anziché la normale aliquota per Bonus Ristrutturazioni del 50%.

I massimali di spesa per questo specifico bonus variano in funzione del numero di unità immobiliari: a) euro 50.000 per gli edifici unifamiliari o per le unità immobiliari situate all’interno di edifici plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti e dispongano di uno o più accessi autonomi dall’esterno; b) Euro 40.000 moltiplicati per il numero delle

unità immobiliari che compongono l’edificio per gli edifici composti da due a otto unità immobiliari; c) Euro 30.000 moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio per gli edifici composti da più di otto unità immobiliari.

Diverso è invece il discorso se l’eliminazione delle barriere architettoniche è contestuale all’intervento di efficientamento energetico o di miglioramento sismico. In questi casi si applicano le disposizioni della Legge Rilancio che prevede un’aliquota di detrazione maggiorata al 110%. Attenzione però al massimale di spesa: in questo caso resta, infatti, quello del Bonus Ristrutturazioni

Legge di Bilancio e bonus: proroga al 2024

Finalmente l’estensione dei bonus per l’edilizia diventa strutturale. Dopo un lungo periodo di proroghe annuali, ora la manovra introduce una proroga triennale per tutte le agevolazioni: Sismabonus, Ecobonus, Bonus Facciate, Bonus ristrutturazione , Bonus Mobili e Bonus Verde. Le aliquote cambiano per le singole misure comprese nell’Ecobonus. Per il momento l’unica misura non destinata a essere prorogata è l’Eco-Sismabonus (=ossia gli interventi di efficientamento energetico combinati con interventi sismabonus su parti comuni di edifici condominiali per i quali spettava una detrazione dell'80-85% a seconda della riduzione delle classi di rischio dell'edificio a seguito degli interventi di Eco- Sismabonus)

Tabella nuove scadenze Ecobonus (anche per cessione del credito e sconto in fattura)

 

31 dicembre

2021

31 dicembre

2022

31 dicembre

2023

31 dicembre

2024

Interventi Ecobonus detrazione 50%7

 

 

 

SCADENZA

Interventi Ecobonus detrazione 65%8

 

 

 

SCADENZA

Interventi Ecobonus detrazione 70%9

 

 

 

SCADENZA

Interventi Ecobonus detrazione 75%10

 

 

 

SCADENZA

Ecosismabonus detrazione 80-85%11

SCADENZA

 

 

 

Aliquota 50% Ecobonus per: acquisto e posa in opera di finestre comprensive di infissi e di schermature solari (allegato M al decreto legislativo 29 dicembre 2006, n. 311), porte esterne, portoncini;sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione con efficienza almeno pari alla classe A di prodotto, senza la contestuale installazione di sistemi di termoregolazione evoluti; acquisto e posa in opera di impianti di climatizzazione invernale dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili (pellets, truciolato ), fino a un valore massimo della detrazione di 30.000 euro.

8 Aliquota 65% Ecobonus per: : interventi di sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di apparecchi ibridi, costituiti da pompa di calore integrata con caldaia a condensazione, assemblati in fabbrica ed espressamente concepiti dal fabbricante per funzionare in abbinamento tra loro; interventi di sostituzione, integrale o parziale, di impianti di climatizzazione invernale con generatori d’aria calda a condensazione; acquisto e posa in opera di micro-cogeneratori in sostituzione di impianti esistenti, fino a un valore massimo della detrazione di 100.000 euro, a condizione che gli interventi producano un risparmio di energia primaria pari almeno al 20%; interventi di sostituzione impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione e contestuale messa a punto del sistema di distribuzione; interventi di sostituzione, integrale o parziale, di impianti di climatizzazione invernale con pompe di calore ad alta efficienza e con impianti geotermici a bassa entalpia e contestuale messa a punto del sistema di distribuzione realizzato.; interventi di sostituzione di scaldacqua tradizionali con scaldacqua a pompa di calore, dedicati alla produzione di acqua calda sanitaria; acquisto, l’installazione e la messa in opera di dispositivi multimediali per il controllo da remoto degli impianti di riscaldamento o produzione di acqua calda o di climatizzazione delle unità abitative.; interventi di riqualificazione energetica di edifici esistenti, che ottengono un valore limite di fabbisogno di energia primaria annuo per la climatizzazione invernale inferiore di almeno il 20% rispetto ai valori riportati nel decreto del ministro dello Sviluppo economico dell’11 marzo 2008, così come modificato dal decreto 26 gennaio 2010; interventi su edifici esistenti, parti di edifici esistenti o unità immobiliari, riguardanti strutture opache verticali (muri), strutture opache orizzontali (coperture e pavimenti). La condizione per fruire dell’agevolazione è che siano rispettati i requisiti di trasmittanza termica U, espressa in W/mqK, contenuti nell’allegato E del decreto attuativo del Mise “efficienza energetica” o “requisiti ecobonus“; installazione di impianto pannelli solare termico per la produzione di acqua calda per usi domestici o industriali e per la copertura del fabbisogno di acqua calda in piscine, strutture sportive, case di ricovero e cura, istituti scolastici e università; building automation

9 Aliquota 70% Ecobonus per gli interventi Ecobonus effettuati su parti comuni di edifici condominiali che comportano la riduzione di una classe di rischio dell'edificio

10 Aliquota 75% Ecobonus per gli interventi Ecobonus effettuati su parti comuni di edifici condominiali che comportano la riduzione di almeno due classi di rischio dell'edificio

11 Aliquota 80-85% Ecosismabonus per gli interventi Ecobonus accompagnati da interventi di riduzione del rischio sismico effettuati su parti comuni di edificio condominiale (zona sismica 1, 2, 3) che interessino l’involucro dell’edificio con un’incidenza superiore al 25 per cento della superficie disperdente lorda dell’edificio medesimo e che comportino la riduzione di una classe di rischio (aliquota 80%) o 2 o più classi di rischio (aliquota 85%)

Riassumiamo infine le principali novità per tutti gli altri bonus:

  • Confermata la riduzione dell’aliquota per il Bonus Facciate dal 90% al 60% e la scadenza al 31/12/2022
  • Prorogato il Bonus Mobili al 31/12/2025 con nuovi massimali: € 000 per il 2022 ed €5.000 per il 2023 e 2024

 

Tabella nuove scadenze ALTRI BONUS EDILIZI (anche per cessione del credito e sconto in fattura)

 

31 dicembre

2021

31 dicembre

2022

31 dicembre

2023

31 dicembre

2024

31 dicembre

2025

Bonus ristrutturazione detrazione 50%

 

 

 

SCADENZA

 

Bonus mobili detrazione 50%

MASSIMALE

€ 16.000,00

MASSIMALE

€ 10.000,00

MASSIMALE

€ 5.000,00

 

SCADENZA

Bonus facciate

SCADENZA DETRAZIONE 90%

SCADENZA DETRAZIONE 60%

 

 

 

Bonus verde detrazione 36%

 

 

 

SCADENZA

 

Sismabonus detrazione 50%

 

 

 

SCADENZA

 

Sismabonus detrazione 70-75-80-85%12

 

 

 

SCADENZA

 

 

 

Asseverazioni tecniche per la congruità dei prezzi e visto di conformità del CAF (o professionista fiscale): agevolazioni e prezzari ammessi

Infine la Legge di Bilancio raccoglie anche le richieste di modifica e di chiarimento sulle nuove “regole anti frode”.

Il nuovo testo della Legge Rilancio definisce quindi in modo univoco le regole per asseverazioni tecniche per la congruità dei prezzi e visto di conformità fiscale necessarie per Superbonus e tutti gli altri Bonus edilizi. Vediamo di seguito quali sono.

 

  • Per le spese sostenute dal 1° luglio 2020, per gli interventi di riduzione del rischio sismico effettuati dalle persone fisiche, al di fuori dell'esercizio di attività di impresa, arte o professione, su edifici residenziali, o su edifici non residenziali che al termine dei lavori diventino a destinazione residenziale, trova applicazione la disciplina del Superbonus (descritta nei paragrafi successivi a cui si rinvia per gli eventuali approfondimenti), non sussistendo la possibilità per il contribuente di scegliere quale agevolazione applicare
  • L’asseverazione per la congruità dei prezzi è redatta da un professionista con polizza assicurativa specifica o che include le
  • Le asseverazioni per la congruità dei prezzi sono elaborate sulla base di prezzari regionali, delle camere di commercio, prezzari DEI o secondo analisi dei prezzi correnti di mercato;
  • Le spese per asseverazioni tecniche relative alla congruità dei prezzi e visto di conformità sono agevolabili e quindi detraibili/cedibili con le regole del Bonus cui si
  • Infine, le asseverazioni tecniche per la congruità dei prezzi non sono dovute per attività in edilizia libera (regola che non vale per il Bonus facciate per il quale è in ogni caso necessaria l'attestazione di congruità di spesa anche qualora l'intervento non necessiti di pratica edilizia e per qualsiasi importo di spesa) o per interventi di importo inferiore ai 10.000 Euro.

 

Nuova tabella aggiornata adempimenti antifrode

 

 

730/2022 REDATTO DAL CAF

SCONTO IN FATTURA-CESSIONE DEL CREDITO

Superbonus

VISTO DI CONFORMITA' + ATTESTAZIONE CONGRUITA' SPESE

VISTO DI CONFORMITA' + ATTESTAZIONE CONGRUITA' SPESE

Ecobonus

ATTESTAZIONE CONGRUITA' SPESE.

Per alcuni interventi13 può essere sostituita da una dichiarazione del fornitore/installatore del rispetto dei prezzi indicati nell'Allegato I (art. 13.2 all. A del Decreto Requisiti 06/08/2020)

ATTESTAZIONE CONGRUITA' SPESE.

Per alcuni interventi14 può essere sostituita da una dichiarazione del fornitore/installatore del rispetto dei prezzi indicati nell'Allegato I (art. 13.2 all. A del Decreto Requisiti 06/08/2020).

Solo se intervento NON IN EDILIZIA LIBERA E DI IMPORTO MAGGIORE DI €

10.000,00 è necessario il VISTO DI CONFORMITA'

Bonus ristrutturazioni

Non è necessaria per la detrazione alcuna attestazione di congruità delle spese

Solo se intervento NON IN EDILIZIA LIBERA E DI IMPORTO MAGGIORE DI €

10.000,00 è necessario il VISTO DI CONFORMITA' + ATTESTAZIONE CONGRUITA' SPESE

Bonus facciate “termico”

ATTESTAZIONE CONGRUITA' SPESE

VISTO DI CONFORMITA' + ATTESTAZIONE CONGRUITA' SPESE A PRESCINDERE DALL'ENTITA' DELLA SPESA E DALL'EVENTUALE ASSENZA DI TITOLO ABILITATIVO

Bonus facciate “NON TERMICO”

Non è necessaria per la detrazione alcuna attestazione di congruità delle spese

VISTO DI CONFORMITA' + ATTESTAZIONE CONGRUITA' SPESE A PRESCINDERE DALL'ENTITA' DELLA SPESA E DALL'EVENTUALE ASSENZA DI TITOLO ABILITATIVO

13 - INFISSI E FINESTRE, SCHERMATURE SOLARI, PANNELLI SOLARI, CALDAIE A CONDENSAZIONE, POMPE DI CALORE, IMPIANTI IBRIDI, SCALDACQUA, BIOMASSA, SISTEMI DI BUILDING AUTOMATION

14 -INFISSI E FINESTRE, SCHERMATURE SOLARI, PANNELLI SOLARI, CALDAIE A CONDENSAZIONE, POMPE DI CALORE, IMPIANTI IBRIDI, SCALDACQUA, BIOMASSA, SISTEMI DI BUILDING AUTOMATION

 

N.B. Le note esplicative di cui sopra in materia di bonus edilizi hanno mero valore informativo e sono stata redatte subito dopo l’approvazione della legge di stabilità per fornire
ai nostri clienti un quadro che fosse il più possibile aggiornato sulla materia. La legge di stabilità necessiterà in ogni caso di chiarimenti e/o provvedimenti attuativi che potrebbero fornire un quadro diverso rispetto a quanto appare finora. Pertanto si declina ogni responsabilità in merito ad errori od omissioni, soprattutto in relazione ad eventuali chiarimenti
e/o provvedimenti/interpretazioni successive diverse per le quali invitiamo a rivolgersi presso i nostri Uffici su appuntamento.
Cercheremo, in ogni caso, di tenervi aggiornati!

02 gennaio 2022

 

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UN NUOVO QUADRO NORMATIVO CON IMPORTANTI NOVITA’ PER CREARE UNA RETE DI SOSTEGNO A FAVORE DEGLI ANZIANI, DEI DISABILI E DELLE LORO FAMIGLIE.

RESTA IL NODO DEI FINANZIAMENTI, DECISAMENTE INSUFFICIENTI RISPETTO ALLE ESIGENZE DOCUMENTATE DAI TERRITORI E DALLE ASSOCIAZIONI, A FRONTE DI UNA FASCIA DI POPOLAZIONE DI 16,4 MILIONI

Il Parlamento italiano, a fine anno, ha approvato il disegno di legge di Bilancio per l'anno 2022. In attesa della sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, è possibile, sulla base di quanto letto ed ascoltato dai media formulare alcune prime riflessioni per quanto riguarda gli interventi relativi alle persone anziane, a quelle con disabilità e le loro famiglie. Gli stanziamenti approvati ammontano a circa un miliardo di euro aggiuntivi con l'istituzione di nuovi fondi specifici che tendono a fornire sostegno concreto sia alle politiche per l’inclusione, con la realizzazione di progetti di vita indipendente e sia al sostegno delle persone con disabilità e delle loro famiglie.

Sono numerosi gli interventi che modificano l’attuale quadro normativo ed in principal modo riguardano:

  • Anziani non autosufficienti e LEPS (Livelli Essenziali delle Prestazioni Sociali);
  • Fondo per le politiche in favore delle persone con disabilità;
  • Fondo per l’assistenza all’autonomia e alla comunicazione degli alunni con disabilità e trasporto scolastico degli alunni con disabilità;
  • Fondo per la cura dei soggetti con disturbo dello spettro autistico;
  • Fondo per l’inclusione delle persone con disabilità;
  • Incentivi alle federazioni sportive;
  • Offerta turistica e disabilità;
  • Contributi ad associazioni e organizzazioni.
  • Detrazione delle spese per l’eliminazione delle barriere architettoniche;

Vari commi della legge di bilancio sono riservati al tema degli anziani non autosufficienti, persone di età avanzata, non più in grado di prendersi cura autonomamente degli aspetti essenziali della propria vita e cioè del benessere psico-fisico, nella propria abitazione. In Italia gli over 65 complessivamente sono 13,8 milioni (il 23% della popolazione) e i non autosufficienti sono all'incirca 2,6 milioni, prevalentemente ultrasettantacinquenni.

Si dedicano inoltre vari commi alla realizzazione dei livelli essenziali delle prestazioni sociali (LEPS).  Ed era inevitabile che ci fosse un immediato riferimento al PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) italiano approvato dalla UE: Infatti, oltre alla riforma indicata come “legge quadro sulla disabilità”, include nella stessa Missione 5 la riforma relativa alle persone anziane non autosufficienti da attuarsi entro il 2023.

Un importante passo avanti è rappresentato dalla definizione che la legge fa dei LEPS, validi per tutto il territorio nazionale:  “I livelli essenziali delle prestazioni sociali (LEPS) sono costituiti dagli interventi, dai servizi, dalle attività e dalle prestazioni integrate che la Repubblica assicura  (sulla base di quanto previsto dall’artico 117 della Costituzione e in coerenza con i princìpi e i criteri indicati agli articoli 1 e 2 della legge 8 novembre 2000, n. 328, “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali”), con carattere di universalità su tutto il territorio nazionale per garantire qualità della vita, pari opportunità, non discriminazione, prevenzione, eliminazione o riduzione delle condizioni di svantaggio e di vulnerabilità.”

I LEPS devono essere realizzati dagli Ambiti Territoriali Sociali comunali (ATS che corrispondono di norma ai territori dei Distretti socio-sanitari), che costituiscono, a detta del Legislatore, la sede necessaria nella quale programmare, coordinare, realizzare e gestire gli interventi, i servizi e le attività utili al raggiungimento dei LEPS medesimi.

 

La presa in carico da parte dei servizi, sia sociali che sociosanitari, delle persone non autosufficienti dovrà avvenire attraverso i PUA, i Punti Unici di Accesso gestiti dalle Aziende Socio Sanitarie Locali e dagli ATS. I PUA avranno la sede operativa presso le articolazioni del servizio sanitario denominate “Case della comunità” (previste tra le strutture territoriali nel PNRR).
Presso i PUA dovranno operare équipe integrate fra Servizio sanitario nazionale e ATS. Tali équipe assicurano la funzionalità delle unità di valutazione multidimensionale (UVM). Le UVM avranno il compito di valutare la capacità bio-psico-sociale dell’individuo, anche al fine di delineare il carico assistenziale per consentire la permanenza della persona in condizioni di non autosufficienza nel proprio contesto abitativo di vita in condizioni di dignità, sicurezza e comfort, riducendo il rischio di isolamento sociale e il ricorso ad ospedalizzazioni non strettamente necessarie.
Sulla base di queste valutazioni, con il coinvolgimento della persona in condizioni di non autosufficienza o di chi lo rappresenta, dovrà essere definito il Progetto di Assistenza Individuale integrata (PAI), contenente  i compiti e le modalità di svolgimento dell’attività degli operatori sanitari, sociali e assistenziali nella presa in carico della persona, nonché l’apporto della famiglia e degli altri soggetti che collaborano alla sua realizzazione.

Nella legge vengono anche indicati nel dettaglio i servizi socio-assistenziali volti a promuovere la continuità e la qualità di vita a domicilio delle persone anziane non autosufficienti, comprese le nuove forme di coabitazione solidale delle persone anziane. Saranno erogati dagli ATS: assistenza domiciliare sociale e assistenza sociale integrata con i servizi sanitari;  soluzioni abitative, anche in coerenza con la programmazione degli interventi del PNRR, mediante ricorso a nuove forme di coabitazione solidale delle persone anziane; rafforzamento degli interventi delle reti di prossimità intergenerazionale e tra persone anziane, adattamenti dell’abitazione alle esigenze della persona con soluzioni domotiche e tecnologiche che favoriscono la continuità delle relazioni personali e sociali a domicilio, compresi i servizi di telesoccorso e teleassistenza; servizi sociali di sollievo per le persone anziane non autosufficienti e le loro famiglie, quali: il pronto intervento per le emergenze temporanee, diurne e notturne, in sostituzione degli assistenti familiari, in occasione di ferie, malattia e maternità; l’attivazione e l’organizzazione mirata dell’aiuto alle famiglie valorizzando la collaborazione volontaria delle risorse informali di prossimità e quella degli enti del Terzo settore; la messa a disposizione di strumenti qualificati per favorire l’incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro degli assistenti familiari.

 

Il Fondo per le non autosufficienze previsto dalla Legge di Bilancio viene integrato con 115 milioni di euro per l’anno 2022; 200 milioni per l’anno 2023; 250 milioni per l’anno 2024 e 300 milioni di euro a decorrere dall’anno 2025.

La Legge di Bilancio stanzia dunque poco più di un terzo dei fondi che una cinquantina di Associazioni che formano il Patto per un Nuovo Welfare sulla Non Autosufficienza aveva chiesto negli incontri col Governo, per il 2022, per i servizi domiciliari sociali erogati dai Comuni agli anziani non autosufficienti e per iniziare a realizzare nei territori quelle risposte unitarie e integrate, tra Comuni e Asl, che rappresentano la migliore risposta per gli anziani.

Nel complesso i 115 milioni di euro - appena lo 0,38% dei circa 30 miliardi stanziati dalla Legge di Bilancio - si tradurranno in 39,65 euro per ognuno dei 2,9 milioni di anziani non autosufficienti che si contano in Italia. Il nostro Paese destina a non autosufficienti e disabili il 2,5% del Pil contro il 3,5 dei Paesi Ocse mentre Francia, Germania e Gran Bretagna superano il 4%. I 300 milioni chiesti erano la quota necessaria per dare un rafforzamento stabile ai servizi di assistenza domiciliare erogati dai Comuni e iniziare a realizzare davvero, già nel 2022, quella riforma della non autosufficienza prevista dal PNRR; ad oggi le risorse sul Sad (Servizio assistenza domiciliare) dei Comuni continuano ad essere spropositatamente inferiori rispetto a quelle esistenti e in arrivo sull’Adi, perpetuando così un modello che punta solo sul sanitario e sull’emergenza. “Dopo l’attenzione che la non autosufficienza aveva avuto in primavera, nel Pnrr, il tema sta tornando indietro nell’agenda e nella sensibilità della politica” è il commento amaro di Cristiano Gori, coordinatore del Patto. “I 300 milioni sarebbero serviti per avviare nei territori il percorso di cambiamento da sancire con la successiva riforma dell’assistenza agli anziani non autosufficienti, prevista nel PNRR entro il 2023 e attesa da oltre 20 anni. Pur in presenza di risorse che consideriamo totalmente inadeguate, auspichiamo che la riforma non sia ancora una volta concepita come un mero adempimento formale ma rappresenti quel deciso salto in avanti di cui il settore ha bisogno”.

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La nuova Naspi 2022 cambia i parametri. Prima per l’accesso a tale prestazione erano previste 13 settimane di contribuzione nei 4 anni precedenti la cessazione e 30 giornate di effettivo lavoro nei 12 mesi precedenti la disoccupazione.  

La nuova legge di Bilancio invece ha disposto che decada il requisito delle 30 giornate per tutti i lavoratori che hanno perso il lavoro in modo involontario. Inoltre ritorna la riduzione dell’importo del 3% per ogni mese a decorrere, però, non più dal quarto mese,  ma dal primo giorno del sesto mese di fruizione. Per gli over 50 la riduzione slitta al primo giorno dell’ottavo mese. 

NASPI: indennità mensile di disoccupazione  

La Naspi è una prestazione economica mensile a sostegno di chi si trova disoccupato per motivi indipendenti dalla sua volontà. 

Si tratta di un’indennità che non spetta ai lavoratori che si dimettono – esclusi i casi di dimissioni per giusta causa – o che hanno interrotto il rapporto di lavoro con una risoluzione consensuale (salvo alcuni casi specifici di cui tratteremo a breve). 

Possono beneficiare della Naspi i lavoratori dipendenti, gli apprendisti, i soci lavoratori di cooperativa, i dipendenti a tempo determinato delle Pubbliche Amministrazioni e il personale artistico con rapporto di lavoro subordinato. 

Non ne hanno diritto i dipendenti a tempo indeterminato delle Pubbliche Amministrazioni e gli operai agricoli a tempo determinato o indeterminato. 

Quali sono i requisiti? 

Chi rientra tra le categorie ammesse alla Naspi e ha perso involontariamente il lavoro, può richiedere l’indennità se possiede tutti i seguenti requisiti: 

  • È in stato di disoccupazione (cioè privo di lavoro e immediatamente disponibile allo svolgimento e alla ricerca di un’attività lavorativa); 
  • Può far valere almeno 13 settimane di contributi nei 4 anni precedenti all’inizio del periodo di disoccupazione; 
  • Può far valere almeno 30 giornate di lavoro effettivo, a prescindere dalla loro durata oraria, nei 12 mesi precedenti l’inizio del periodo di disoccupazione. Dal 1 gennaio 2022, però, tale requisito cesserà di trovare applicazione a seguito delle disposizioni inserite nella nuova legge di Bilancio 2022. 

La Naspi spetta anche alla lavoratrice che ha dato le dimissioni durante il periodo di maternità – entro il 1° anno di vita del bambino – o dimissioni per giusta causa: ad esempio in caso di mancato pagamento della retribuzione, molestie sessuali subite sul luogo di lavoro, modificazioni peggiorative delle mansioni lavorative, mobbing, ecc. 

In caso di risoluzione consensuale del rapporto di lavoro, la Naspi spetta solo se riconosciuta nell’ambito della procedura di conciliazione presso la Direzione territoriale del Lavoro, nell’ipotesi di licenziamento per giustificato motivo oggettivo, oppure a seguito di rifiuto del lavoratore al trasferimento ad altra sede della stessa azienda, distante più di 50 Km dalla propria residenza e/o raggiungibile in oltre 80 minuti con l’utilizzo dei mezzi pubblici. 

Con la Naspi vengono riconosciuti i contributi? 

Per i periodi in cui il disoccupato percepisce l’indennità Naspi, viene riconosciuta la contribuzione figurativa calcolata in proporzione alla retribuzione del lavoratore negli ultimi 4 anni, entro un limite di retribuzione pari a 1,4 volte l’importo massimo mensile della Naspi per l’anno in corso. 

L’indennità è calcolata in base alla retribuzione media percepita dal lavoratore negli ultimi 4 anni e per un numero di settimane pari alla metà delle settimane di contribuzione versata negli ultimi 4 anni, per una durata massima di 24 mesi. 

Se la retribuzione media mensile non supera i 1.227,55 euro, la Naspi è pari al 75% della retribuzione stessa. Se la retribuzione media mensile è superiore ai 1227,55 euro la Naspi è pari al 75% di tale importo, sommato al 25% della differenza tra la retribuzione mensile e tale cifra. 

Dal 2022, l’importo si ridurrà  del 3% ogni mese a partire dal 1° giorno del 6° mese di fruizione, tale riduzione andrà a decorrere invece dal 1° giorno dell’ottavo mese di fruizione per coloro i quali hanno compiuto il cinquantesimo anno di età alla data di presentazione della domanda. La Naspi non può superare, in ogni caso, un importo mensile massimo di 1.335,40 euro. L’indennità viene erogata entro il 16 di ogni mese. 

Per il calcolo della durata non sono considerati i periodi contributivi per i quali sono già state riconosciute prestazioni di disoccupazione. 

Quando si perde il diritto alla Naspi? 

Possono verificarsi condizioni per cui il lavoratore perde il diritto all’indennità di disoccupazione. 

Questi i casi: 

  • perdita dello stato di disoccupazione;
  • mancata regolare partecipazione alle iniziative di attivazione lavorativa e ai percorsi di riqualificazione professionale proposti dai servizi competenti;
  • mancata ricerca attiva di un’occupazione e rifiuto di un’offerta di lavoro congrua;
  • inizio di un’attività lavorativa subordinata senza aver provveduto, entro 30 giorni, alla comunicazione del reddito annuo previsto;
  • inizio di un’attività lavorativa autonoma senza aver provveduto, entro 30 giorni, alla comunicazione del reddito annuo previsto; 
  • raggiungimento dei requisiti per la pensione anticipata o di vecchiaia;
  • accoglimento della domanda di assegno ordinario di invalidità(a meno che il lavoratore non scelga di continuare a percepire la Naspi, se risulta a lui più conveniente). 

 

La domanda NASPI 

Gli operatori del Patronato ACLI saranno a tua disposizione in tutte le fasi di presentazione della domanda NASPI. Trova la sede a te più vicina prenota un appuntamento, ti aspettiamo! 

 

Katia Marazzina 

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Lunedì, 27 Dicembre 2021 08:14

UN AUGURIO E UNA PROPOSTA CONCRETA

Per un anno 2022 nel segno della Pace

Formuliamo i nostri Auguri per un nuovo anno 2022 di salute, serenità e di pace, segnalando una iniziativa recente, un importante segno di speranza, soprattutto per i nostri figli e nipoti, per  il positivo risultato globale cui potrebbe portare, ma che purtroppo non ha ancora attirato l’attenzione della politica e dei media a livello italiano e internazionale.

L’iniziativa è partita da Carlo Rovelli, fisico teorico, esperto di fisica quantistica, che attualmente dirige in Francia, all’Università di Aix-Marseille, un gruppo di ricerca sulla gravità quantistica. Ha ispirato e organizzato questo Appello, la cui proposta è stata subito condivisa dal Dalai Lama, premio Nobel per la Pace, e sottoscritta da altri 50 Premi Nobel e da una decina di Presidenti di Accademie scientifiche, rinomate a livello mondiale. Tra i Nobel gli italiani Rubbia e ParisiL’appello è rivolto all’Umanità intera, e Rovelli auspica l’adesione anche di papa Francesco e delle istituzioni e associazioni cattoliche. L’iniziativa potrebbe aver successo, se sostenuta anche dal basso e diventasse, con l’aiuto dei media globali, argomento di attualità nell’agenda dei governi dei Paesi che aderiscono all’ONU.

 

APPELLO DI 50 PREMI NOBEL

Per Risolvere i Problemi del Mondo: Riduciamo le Spese Militari

La spesa militare, a livello globale, è raddoppiata dal 2000 ad oggi, arrivando a sfiorare i duemila miliardi di dollari statunitensi all’anno. Inoltre, è in aumento in tutte le aree del mondo. I singoli governi sono sotto pressione e incrementano la spesa militare per stare al passo con gli altri Paesi.

Il meccanismo della controreazione alimenta una corsa agli armamenti in crescita esponenziale, il che equivale a un colossale dispendio di risorse che potrebbero essere utilizzate a scopi migliori.

In passato, la corsa agli armamenti ha spesso condotto a un’unica conseguenza: lo scoppio di guerre sanguinose e devastanti.

Noi vogliamo presentare una semplice proposta per l’umanità: che i governi di tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite si impegnino ad avviare trattative per una riduzione concordata della spesa militare del 2 per cento ogni anno, per cinque anni.

La nostra proposta si basa su una logica elementare:

  • Le nazioni nemiche ridurranno la spesa militare, e così facendo rafforzeranno la sicurezza dei rispettivi Paesi, pur conservando l’equilibrio delle forze e dei deterrenti.
  • L’accordo siglato servirà a contenere le ostilità, riducendo il rischio di futuri conflitti.
  • Enormi risorse verranno liberate e rese disponibili, il cosiddetto «dividendo della pace», pari a mille miliardi di dollari statunitensi entro il 2030.

 

La metà delle risorse sbloccate da questo accordo verrà convogliata in un fondo globale, sotto la vigilanza delle Nazioni Unite, per far fronte alle istanze più pressanti dell’umanità: pandemie, cambiamenti climatici e povertà estrema. L’altra metà resterà a disposizione dei singoli governi. Così facendo, tutti i Paesi potranno attingere a nuove e ingenti risorse, che in parte si potranno utilizzare per reindirizzare le notevoli capacità di ricerca dell’industria militare verso scopi pacifici nei settori di massima urgenza.

La storia dimostra che è possibile siglare accordi per limitare la proliferazione degli armamenti: grazie ai trattati Salt e Start, gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica hanno ridotto i loro arsenali nucleari del 90 per cento dagli anni Ottanta ad oggi.

I negoziati da noi proposti avranno una buona possibilità di successo, perché fondati su un ragionamento logico: ciascun attore sarà in grado di beneficiare dalla riduzione degli arsenali del nemico, e così pure l’intera umanità.

In questo momento, il genere umano si ritrova ad affrontare pericoli e minacce che sarà possibile scongiurare solo tramite la collaborazione.

Cerchiamo di collaborare tutti insieme, anziché combatterci.

 

  • Hiroshi Amano (Nobel per la fisica)
  • Peter Agre (Nobel per la chimica)
  • David Baltimore (Nobel per la medicina)
  • Barry C. Barish (Nobel per la fisica)
  • Steven Chu (Nobel per la fisica)
  • Robert F. Curl Jr. (Nobel per la chimica)
  • Johann Deisenhofer (Nobel per la chimica)
  • Jacques Dubochet (Nobel per la chimica)
  • Gerhard Ertl (Nobel per la chimica)
  • Joachim Frank (Nobel per la chimica)
  • Sir Andre K. Geim (Nobel per la fisica)
  • Sheldon L. Glashow (Nobel per la fisica)
  • Carol Greider (Nobel per la medicina)
  • Harald zur Hausen (Nobel per la medicina)
  • Dudley R. Herschbach (Nobel per la chimica)
  • Avram Hershko (Nobel per la chimica)
  • Roald Hoffmann (Nobel per la chimica)
  • Robert Huber (Nobel per la chimica)
  • Louis J. Ignarro (Nobel per la medicina)
  • Brian Josephson (Nobel per la fisica)
  • Takaaki Kajita (Nobel per la fisica)
  • Tawakkol Karman (Nobel per la pace)
  • Brian K. Kobilka (Nobel per la chimica)
  • Roger D. Kornberg (Nobel per la chimica)
  • Yuan T. Lee (Nobel per la chimica)
  • John C. Mather (Nobel per la fisica)
  • Eric S. Maskin (Nobel per l’economia)
  • May-Britt Moser (Nobel per la medicina)
  • Edvard I. Moser (Nobel per la medicina)
  • Erwin Neher (Nobel per la medicina)
  • Sir Paul Nurse (Nobel per la medicina e presidente emerito della Royal Society)
  • Giorgio Parisi (Nobel per la fisica)
  • Jim Peebles (Nobel per la fisica)
  • Sir Roger Penrose (Nobel per la fisica)
  • Edmund S. Phelps (Nobel per l’economia)
  • John C. Polanyi (Nobel per la chimica)
  • David Politzer (Nobel per la fisica)
  • Sir Venki Ramakrishnan (Nobel per la chimica e presidente emerito della Royal Society)
  • Sir Peter Ratcliffe (Nobel per la medicina)
  • Sir Richard J. Roberts (Nobel per la medicina)
  • Michael Rosbash (Nobel per la medicina)
  • Carlo Rubbia (Nobel per la fisica)
  • Randy W. Schekman (Nobel per la medicina)
  • Gregg Semenza (Nobel per la medicina)
  • Robert J. Shiller (Nobel per l’economia)
  • Stephen Smale (Medaglia Fields per la matematica)
  • Sir Fraser Stoddart (Nobel per la chimica)
  • Horst L. Störmer (Nobel per la fisica)
  • Thomas C. Südhof (Nobel per la medicina)
  • Jack W. Szostak (Nobel per la medicina)
  • Olga Tokarczuk (Nobel per la letteratura)
  • Srinivasa S. R. Varadhan (Premio Abel per la matematica)
  • Sir John E. Walker (Nobel per la chimica)
  • Torsten Wiesel (Nobel per la medicina)
  • Roberto Antonelli (Presidente dell’Accademia Nazionale dei Lincei)
  • Patrick Flandrin (Presidente dell’Académie des Sciences, Francia)
  • Mohamed H.A. Hassan (Presidente della World Academy of Sciences)
  • Annibale Mottana (Presidente dell’Accademia Nazionale dei Lincei)
  • Anton Zeilinger (Presidente dell’Academy of Sciences, Austria)

60.Carlo Rovelli and Matteo Smerlak, organizzatori.

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Mercoledì, 22 Dicembre 2021 08:56

Chiusura natalizia degli uffici

Nel periodo natalizio gli uffici del Sistema Acli della provincia di Vicenza saranno chiusi per ferie dal 24 Dicembre 2021 al 31 Dicembre 2021.

E' attivo il risponditore automatico, attivo tutti i giorni 24 ore su 24, sabati, domeniche e festivi compresi telefonando allo 04441429933 per prendere appuntamento per il Modello Isee 2022.

Sarà possibile fissare il proprio appuntamento anche online attraverso la piattaforma MyCaf. Una volta registrati, è possibile accedere alla sezione “Prenota un appuntamento”.

Il Sistema Acli Di Vicenza vi augura che il Natale possa portare nella vostra casa armonia, pace e serenità!

 

 

 

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L’assegno unico universale è la nuova misura di sostegno economico alle famiglie che dal 1 marzo 2022 prenderà il posto delle detrazioni per figli a carico, assegni familiari, assegno unico temporaneo, premio alla nascita e bonus bebè. 

È previsto per ciascun figlio dal 7° mese di gravidanza fino a 21 anni di età un assegno pagato mensilmente dall’Inps con importi differenziati in base al modello Isee famigliare: 

  • da un minimo di 50 euro mensili per le famiglie con un Isee sopra i 40.000 euro 
  • ad un massimo di 175 euro al mese per le famiglie con un Isee sotto i 15.000 euro. 

Casi particolari 

Tale contributo è esente dall’Irpef ed è soggetto a maggiorazioni particolari in caso di: 

  • disabilità 
  • età della madre minore di 21 anni 
  • famiglie numerose (più di 2 figli) 
  • entrambi i genitori lavoratori 

Assegno unico universale, i requisiti

L’assegno unico universale spetterà ai nuclei familiari che rispetteranno i seguenti requisiti: 

  • cittadini italiani o dell’Unione europea o cittadini extracomunitari titolari di permesso di soggiorno di lungo periodo o per motivi di ricerca 
  • soggetti a imposizione fiscale in Italia 
  • residenti in Italia da almeno due anni anche non continuativi o titolari di contratto di lavoro a tempo indeterminato o determinato per almeno 6 mesi 

 Spetta per i figli a carico minorenni facenti parte del nucleo familiare ai fini ISEE e per i maggiorenni fino a 21 anni purché in una delle seguenti condizioni: 

  • frequentante un corso di formazione scolastica o professionale o corso di laurea  
  • svolga un tirocinio o lavoro con reddito inferiore a 8000 euro annui 
  • sia disoccupato iscritto al centro per l’impiego 
  • svolga il servizio civile universale 
  • disabili senza limiti di età 

 Per ciascun figlio maggiorenne fino al compimento del ventunesimo anno è previsto un importo di: 

  • 85 euro mensili per famiglie con ISEE pari o inferiore a 15.000 euro 
  • 25 euro mensili per famiglie con ISEE oltre i 40.000 euro 

Per ciascun figlio oltre al secondo è prevista una maggiorazione pari a: 

  • 85 euro con ISEE pari o inferiore a 15.000 euro 
  • 15 euro con ISEE superiore ai 40.000 euro 

In caso di genitori separati o divorziati con affidamento condiviso, l’assegno andrà ripartito tra i genitori al 50%. Se invece è presente l’affidamento esclusivo, l’assegno spetta, in mancanza di diverso accordo, al genitore affidatario. 

 

Inviare la domanda 

La domanda potrà essere presentata in via telematica all’INPS dal mese di gennaio 2022, tutti gli uffici del Patronato Acli sono a tua disposizione, essenziale per l’invio sarà essere in possesso del modello ISEE in corso di validità.

Il nucleo familiare del richiedente, dunque, deve avere un’attestazione ISEE in corso di validità. Per richiedere l’Assegno Unico è indispensabile avere la Dichiarazione Sostitutiva Unica in corso di validità (DSU) ai fini ISEE, dichiarazione che può essere richiesta ai Caf.  

Continuate a seguirci 

Nel corso delle prossime settimane ci saranno aggiornamenti normativi. Nel sito forniremo tutte le indicazioni operative su come e quando fare la domanda dell’Assegno Unico Universale.

 

Katia Marazzina 

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Da gennaio sarà infatti possibile richiedere la nuova attestazione, rivolgendosi gratuitamente in una delle nostre sedi.

Per ridurre i tempi d’attesa telefonica sarà a disposizione un risponditore automatico, attivo tutti i giorni 24 ore su 24, sabati, domeniche e festivi compresi telefonando allo 04441429933. Al momento della chiamata si attiverà il risponditore, che ti proporrà tre diverse date per l’appuntamento: seguendo le istruzioni, potrai confermare una delle tre proposte. Nel caso nessuna delle opzioni andasse bene, dovrai rimanere in attesa di essere messo in contatto con uno dei nostri operatori (o richiamare se sta telefonando fuori dagli orari d’ufficio).  

Infine sarà possibile fissare il proprio appuntamento anche online attraverso la piattaforma MyCaf. Una volta registrati, è possibile accedere alla sezione “Prenota un appuntamento” e da lì scegliere sede, data e ora per la propria pratica ISEE. Sempre dalla piattaforma sarà poi possibile scaricare l’attestazione definitiva, senza dover recarsi nuovamente di persona presso i nostri uffici. Attenzione: per chi si registrasse per la prima volta non è necessario scegliere la sede di riferimento. Il passaggio può essere saltato e la procedura andrà comunque a buon fine. 

Oltre a fissare l’appuntamento, fin da ora è possibile preparare anche tutti i documenti necessari da presentare agli operatori: l’ISEE 2022 si baserà infatti sulla situazione reddituale e patrimoniale della famiglia al 31 dicembre 2020. Tutte le informazioni (a partire ad esempio da saldi e giacenze medie dei conti correnti) possono essere quindi recuperate fin da subito. L’elenco completo dei documenti necessari è disponibile a questo link. 

 

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Le problematiche emerse sono comuni a tutti territori, mettendo in evidenza la necessità di un coordinamento tra le strutture sanitarie, i servizi sociali comunali e le famiglie. Anche in questo settore sarà importante utilizzare al meglio i fondi del PNRR. Centrale comunque il ruolo delle Case di Riposo e delle RSA.

 L’associazione “AREA Gruppo Imprenditori e Professionisti Valle dell’Agno ha organizzato, il 3 dicembre scorso, l’incontro “Essere anziani in Valle dell’Agno, i bisogni di cura e il futuro dell’offerta assistenziale” presso l’ex chiesa di San Giovanni a Cornedo, splendida sede appena restaurata e a disposizione della comunità. Va sicuramente un plauso a questa associazione e al suo presidente Luca Romano per aver acceso i riflettori su un tema, molto complesso ma di estremo interesse ed attualità, riunendo i numerosi portatori di interesse che gravitano attorno, per analizzare problemi, e prospettive anche alla luce delle opportunità offerte dalle risorse provenienti dal  PNRR.

Gli obiettivi del convegno sono stati ben rappresentati dal presidente dell'associazione Area: “La transizione demografica che stiamo vivendo si caratterizza per un aumento quantitativo della popolazione anziana. Il Covid con i suoi effetti ha reso ulteriormente complessa l'organizzazione dell'offerta per prevenire le patologie croniche invalidanti, assisterere gli anziani socialmente più fragili e curare le non autosufficienze più fragili. Con questo convegno il Gruppo Area intende promuovere alcune azioni che sono fondamentali per affrontare i prossimi anni, investendo in modo appropriato le grandi risorse che ci vengono dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Tra le autorità presenti ai lavori, il Ministro per la Disabilità, la vicentina Erika Stefani, l’on. Giuseppe Paolin, componente della XII° Commissione Affari Sociali della Camera, il Vice Presidente del Consiglio Regionale Nicola Finco e il Consigliere Giacomo Possamai,

numerosi Sindaci della vallata. Hanno inoltre partecipato attivamente ai lavori vari autorevoli rappresentanti di istituzioni sanitarie e socioassistenziali, e dell'associazionismo assistenziale laico e cattolico. Tutti hanno portato un proprio interessante contributo ai lavori del Convegno, ma meritano sicuramente particolare attenzione le relazioni di Luca Romano e di Roberto Volpe presidente URIPA (Unione Regionale Istituzioni e Iniziative Pubbliche e Private di Assistenza).

Luca Romano, dopo aver presentato alcuni dati statistici che evidenziano la rilevante presenza degli ultrasessantacinquenni anche nella Valle dell'Agno con tutti i problemi che ciò comporta nella assistenza agli anziani fragili e non autosufficienti, ha dimostrato che le prospettive per i prossimi anni vedono un ulteriore forte incremento dei bisogni assistenziali nei confronti di anziani pluripatologici sia a domicilio che negli istituti di ricovero e assistenza. Ha posto l'accento in particolare su due aspetti particolari.          

Il primo è relativo alla assistenza domiciliare in merito alla quale il PNRR fa un salto di scala sulle politiche domiciliari e la medicina territoriale. Tuttavia sarà fondamentale una stretta collaborazione tra  assistenza residenziale delle Case di riposo ed RSA e domiciliare, nell'ambito di una adeguata programmazione degli interventi e con una logica di rete che deve vedere come altri protagonisti le strutture sanitarie delle ASL e i Servizi sociali dei Comuni, per poter affrontare, con il Medico di famiglia, i casi più problematici di anziani non  autosufficienti con  plurupatologie, malati terminali,  malati  Alzheimer, che devono essere seguiti continuativamente e con elevati bisogni sanitari e assistenziali. Da questo deriva una seconda criticità che riguarda le difficoltà delle famiglie a far fronte ai problemi assistenziali sia per il mutare della loro composizione sempre più nucleare, con scarse risorse economiche, che deve affidarsi per la cura degli anziani sempre più spesso a badanti. Questo tema, come quello dei volontari e dei caregiver, meriterebbe un approfondimento speciale e la ricerca di soluzioni e supporti adeguati ai carichi di impegno che le famiglie spesso devono affrontare.                                                                           Roberto Volpe ha innanzitutto fatto memoria del prezzo pagato con la vita da tanti anziani a causa della pandemia da Covid in particolare nelle RSA ed ha auspicato che il loro sacrificio non sia stato inutile. Ha ricordato poi che gli anziani più a rischio di non autosufficienza sono soprattutto gli ultraottantenni a causa della loro maggior fragilità sanitaria e talora anche sociale. Ha quindi denunciato una forte contraddizione presente nei progetti del PNRR: l’Italia, tra i Paesi europei, si trova agli ultimi gradini per posti letto per non autosufficienti e le risorse previste per le RSA nel PNRR sono destinate per trasformarle in appartamenti protetti. Bene l'impegno per la domiciliarità e la medicina territoriale, ma arriva il momento per molti anziani in cui la famiglia non riesce ad assicurare una assistenza adeguata e bisogna cercare un posto letto in una RSA.

Dove oltre alla carenza di letti in convenzione c'è il problema della carenza del personale infermieristico e degli operatori sociosanitari che appena possono se ne vanno a lavorare altrove perché i contratti li penalizzano molto economicamente con il rischio di creare le condizioni per una demotivazione e uno scadimento della qualità della assistenza. Ha quindi auspicato che finalmente si realizzi la riforma della non autosufficienza e che la Regione Veneto attui controlli costanti sulle case di riposo, soprattutto private e proceda con la riforma delle Case di Riposo e delle RSA.

 Dove oltre alla carenza di letti in convenzione c'è il problema della carenza del personale infermieristico e degli operatori socio sanitari che appena possono se ne vanno a lavorare altrove perché i contratti li penalizzano molto economicamente, creando anche le ni per una demotivazione e uno scadimento della qualità della assistenza. Ha quindi auspicato che finalmente si realizzi la riforma della non autosufficienza e che la Regione Veneto attui controlli costanti sulle case di riposo, soprattutto private e proceda con la riforma delle Case di Riposo e delle RSA.

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